19 marzo 2019 - 07:32

Roma, Xi Jinping: centro blindato Strade chiuse e zone off limits

Il presidente cinese arriva nel tardo pomeriggio di giovedì: forse andrà in Vaticano e al Colosseo. Per ora confermati gli incontri al Quirinale, alla Camera e al Senato e poi a Villa Madama con il premier Giuseppe Conte. Zona rossa ai Parioli

di Rinaldo Frignani

Il presidente cinese Xi Jinping Il presidente cinese Xi Jinping
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Adesso il dubbio vero è se andrà o meno in Vaticano da Papa Francesco. Oltre al significato storico e politico, un’eventuale visita del premier cinese Xi Jinping a San Pietro rivoluzionerebbe il piano di sicurezza preparato per venerdì prossimo, con decine di strade chiuse al passaggio del corteo presidenziale e un’intensificazione generale dei controlli in tre ampie zone della città. Bonifiche a partire dalla giornata di giovedì, quando nel tardo pomeriggio è previsto l’arrivo di Xi a Fiumicino con il trasferimento all’hotel Parco dei Principi, ai Parioli, già scelto più volte anche dalle delegazioni diplomatiche americane. Uno dei momenti chiave del breve soggiorno del presidente cinese nella Capitale prima della sua partenza nel pomeriggio di sabato per Palermo, dove proseguirà il suo viaggio europeo che comprende anche Principato di Monaco e Parigi. Ma a Roma non si esclude che Xi, oltre al capo dello Stato Sergio Mattarella, al premier Giuseppe Conte e ai presidenti di Camera e Senato Roberto Fico ed Elisabetta Casellati, possa incontrare anche il Santo Padre. C’è il massimo riserbo sia da parte cinese, sia vaticana e tanto più italiana.

La decisione potrebbe essere presa comunque nelle prossime ore e sarà, ovviamente, definitiva. Quella di venerdì è già comunque una giornata fitta di impegni per l’atteso ospite (l’ultima visita di un capo di Stato cinese risale al 2009 quando l’allora premier Hu Jintao prese parte al Q8 dell’Aquila su invito del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi): cerimonia all’Altare della Patria, poi visita dal presidente della Repubblica al Quirinale e nel pomeriggio incontro con Fico e Casellati. Per sabato mattina, invece, prima di recarsi a Villa Madama per pranzare con Conte e sottoscrivere il memorandum sulla Via della seta, insieme con una serie di importanti accordi non solo commerciali Italia-Cina, si potrebbe aggiungere una visita al Colosseo. Insomma, un vero e proprio tour de force con i romani spettatori al passaggio del corteo.

Da oggi a giovedì in Questura si riunirà più volte il tavolo tecnico per mettere a punto il piano di sicurezza, che tiene anche conto dell’apporto dell’intelligence e dei servizi cinesi. La delegazione di Xi è composta da più di 200 persone che alloggeranno non solo al Parco dei Principi ma anche in altri hotel dei Parioli, dove si trova peraltro anche l’ambasciata di Pechino, in via Bruxelles, e dove verrà creata una zona di rispetto: una zona rossa che comprende le strade attorno all’hotel del premier, da via Mercadante a via Frescobaldi, fino al Muro Torto. Ma ce ne saranno altre due, in questo caso verdi, dove la vigilanza sarà rinforzata. Con il piano approntato dai vertici dell’ordine pubblico si cercherà di limitare al minimo i disagi per i cittadini: chiusure «a soffietto» di strade e piazze al passaggio del corteo di Xi, composto da una trentina di veicoli tutti blindati oltre a quelli delle forze dell’ordine.

Due le aree super controllate: dal Campidoglio a largo Argentina fino a ponte Umberto e da piazza dei Cinquecento fino al lungotevere in Augusta, con l’interessamento di tutta la zona dei Fori Imperiali. Lungo i percorsi del corteo (come in ogni visita di Stato ci saranno diverse opzioni per chi dirigerà le operazioni) verranno eseguite bonifiche con la rimozione di auto e contenitori dei rifiuti, transennamento dei marciapiedi dove in qualche caso non si potrà nemmeno passare a piedi, ma solo per il tempo necessario al passaggio del presidente cinese. Non si prevedono quindi particolari sconvolgimenti della circolazione, sebbene sabato pomeriggio sia in programma, sempre in centro, l’annunciato corteo dei movimenti in difesa del clima che durante il Fridays for future hanno spiegato di voler manifestare contro l’immobilismo dei governi sui cambiamenti climatici e contro le opere pubbliche considerate inutili. Previsto l’arrivo a Roma di partecipanti da tutta Italia, non si escludono anche dei centri sociali e gruppi no Tav.

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