27 marzo 2019 - 07:56

Papa Francesco in Campidoglio, un dono e una richiesta per la città

Bergoglio si è anche rivolto ai cittadini di Roma, ieri, affacciandosi sulla piazza del Campidoglio dalla loggia di Palazzo Senatorio assieme alla sindaca Virginia Raggi: «Siate artigiani di solidarietà, prendetevi cura l’uno dell’altro»

di Luigi Accattoli

Papa Francesco con la sindaca Virginia Raggi (Fabiano/LaPresse) Papa Francesco con la sindaca Virginia Raggi (Fabiano/LaPresse)
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Il caldo saluto del Papa ai governanti del Campidoglio contiene un dono e una domanda di uguale peso tra loro: l’offerta della collaborazione della Chiesa al riscatto della città dai mali galoppanti e la richiesta che tutti – a partire dall’alto – s’impegnino per la «rinascita morale e spirituale» di Roma. La concretezza ha segnato sia le parole con cui Francesco ha presentato il dono, sia quelle con cui ha dettato la richiesta.

Ha elencato i capitoli della collaborazione offerta dalla Chiesa: la rete laboriosa delle parrocchie, il volontariato che colma i vuoti delle istituzioni, la pedagogia ecclesiale che sollecita l’apporto di tutti alla vita della comunità. Ha persino fatto sua la richiesta annosa degli amministratori capitolini che lo Stato fornisca alla capitale le risorse per poter essere tale. Ma anche la domanda rivolta dal Papa agli amministratori è stata puntuale. Ha chiesto che Roma resti maestra di accoglienza, mantenendosi all’altezza della propria storia universale. Che si confermi anche nelle sfide attuali «città dei ponti e mai dei muri». Che non tema «la bontà e la carità» che sono creative, capaci di moltiplicare le forze, vie maestre della rinascita alla quale è urgente mettere mano.

Salendo al Campidoglio in un momento nero per l’immagine della città e dell’amministrazione, Francesco è stato tanto generoso quanto esigente. C’è da sperare che, istruite dalle tribolazioni, maggioranza e opposizioni capitoline abbiano inteso ambedue le campane.

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