18 agosto 2018 - 11:23

Punkreas da 30 anni, a Roviano festeggiano la lunga carriera

Un pezzo di storia del punk italiano, la formazione presenta sabato 19 agosto il nuovo EP Inequilibrio, insieme al meglio del repertorio

di Marco Andreetti

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Nel loro nuovo disco c’è una canzone su un argomento attuale e delicato come lo Ius Soli. Un altro pezzo invece s’intitola Fermati e Respira. Inno alla decrescita. Invito a trovare spazio per sé in questa vita frenetica e dispersiva. Il video ha per protagonista Rinaldo. Un anziano pastore di Forme. Borgo in via di spopolamento in provincia dell’Aquila. Notizie dal fronte di un pezzo di storia del punk italiano. I Punkreas sabato 18 agosto suonano al Burning Hill Fest di Roviano. Presenteranno le tracce dell’ultimo EP Inequilibrio insieme al meglio del loro repertorio per festeggiare trent’anni di carriera (ore 21, piazza della Libertà).

«La nostra musica, tosta e bella»

«Il tour è rodato — dice Cippa, la voce del gruppo — secondo me questa volta è veramente una scaletta tutta di singoli. Come gli Offspring. Suoniamo trent’anni di singoli. Musica tosta e bella». Ormai il pubblico dei Punkreas non è più quello del punk che fu. «Vengono a sentirci tante facce nuove — racconta — Vanno su internet. Vedono le proposte della Garrincha Dischi, la nostra etichetta. Prima sono un po’ interdetti. Poi restano fino alla fine. C’è da dire che le date estive sono in piazza e i concerti gratuiti. C’è anche la famiglia con il passeggino». La cosa bella è che loro ogni sera, a seconda di chi si trovano davanti, virano la scaletta. «Se c’è una mamma in prima fila che comincia ad ancheggiare allora gli diamo sotto con il reggae — aggiunge Cippa — in linea di massima cerchiamo di alternare ritmi e atmosfere sentendo la risposta del pubblico».

«Paletta fa Umberto Bossi al confronto con la nuova Lega»

Con Cippa sul palco ci sono Endriù (chitarra), Paletta (basso), Noise (chitarra) e Gagno (batteria). Mentre fanno musica i Punkreas si lanciano anche in sketch e scenette improvvisate per divertire e divertirsi. «È intrattenimento — scherza Cippa — per esempio c’è Paletta che fa Umberto Bossi. Si risveglia e pensa che l’Italia sia ancora quella di anni fa. Non si rende conto che il mondo è cambiato. I meridionali ormai sono voti. Poi ci sono altre chicche che non ti dico per non rovinare la sorpresa». Sicuramente non tutti i reduci dell’underground anni Novanta saranno d’accordo con questo approccio. «Non è vero Ci sono anche quelli che vent’anni fa ci avevano schifato semplicemente perché nel 2000 avevamo fatto un video, oppure perché avevamo inciso un disco con la Universal. Adesso in molti cominciano a tornare con la coda tra le gambe».

«Punk è andare contro questo governo di razzisti»

Inequilibrio avrà come seconda tappa l’uscita di un secondo EP. «Tra settembre e ottobre, ma non abbiamo ancora fissato una data certa» anticipa Cippa. Per il resto non si sbottona. È tutto pronto. Ma fino all’ultimo top secret: titolo, singoli, temi. «Posso dire che ce ne sarà anche per chi come te fa il giornalista — scherza Cippa — proseguiremo sulla linea di Inequilibrio. Attenti all’attualità e critici coi tempi folli che stiamo attraversando». Nel dente avvelenato i Punkreas sono ancora punk. «Ma sì. Oggi forse direi più rock antagonista o combat rock. Alla fine che vuol dire essere punk?» si chiede Cippa. «Adesso anche Ghali è punk, anche Salmo — conclude — e sono punk anche tante altre realtà che ci lasciano sempre molto perplessi. Il punk estremo poi ci ha schifato da anni. Per noi essere punk è il fatto che Blob trasmette due volte alla settimana il nostro nuovo video U-Soli. Per noi punk è andare contro questo governo di razzisti e fascisti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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