29 agosto 2018 - 19:24

Viterbo, la Macchina di Santa Rosa pronta ad incantare la città

La Tuscia prepara la sua notte più bella: Gloria, la creatura di Raffaele Ascenzi, sfilerà il 3 settembre per il centro, ancora più illuminata dell’anno scorso

di Stefania Moretti

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«Sarà un trasporto ancora più luminoso»: parola di organizzatori. A meno di una settimana dal passaggio della Macchina di Santa Rosa a Viterbo, è tempo di ultimi ritocchi e presentazioni ufficiali. Gloria, la creatura dell’architetto Raffaele Ascenzi, 30 metri d’altezza e 50 quintali di peso, è pronta a volare ancora sui tetti della città. Come sempre, il 3 settembre, la porterà a spalla un esercito di un centinaio di uomini: i facchini del Sodalizio di Santa Rosa. Per il sindaco Giovanni Arena, primo trasporto da primo cittadino, è «la manifestazione numero uno a Viterbo. Una tradizione che è un vanto».

Ali di luce per gli angeli di Gloria

L’edizione 2018 è in memoria delle vittime di Genova e dei 650 caduti viterbesi della prima guerra mondiale. Ancora più luci rischiareranno il cammino della torre bianca con la patrona in cima. «Metteremo dei faretti sulle ali degli angeli», afferma Ascenzi, ideatore anche di “Ali di luce”, l’altra Macchina di Santa Rosa tanto cara alla città. «Ogni statua di Gloria porterà il nome di un facchino che non c’è più, dal 1988 a oggi». Dentro la Macchina, i biglietti con le preghiere dei viterbesi: l’anno scorso erano ottomila. Come sempre, sarà un gioco di incastri perfetti: al Corso, la lunga e stretta via dello shopping viterbese, bisognerà muoversi con precisione chirurgica per non urtare le grondaie con le braccia degli angeli. Il capofacchino Sandro Rossi e il presidente Massimo Mecarini studiano il percorso al millimetro. Ogni volta come fosse la prima: «Portiamo un gigante sulle spalle - dicono -. Per la sicurezza di un’intera città, la notte del 3 è vietato sbagliare».

Uno spettacolo secolare

La tradizione, che si rinnova da oltre 700 anni, rievoca la traslazione del corpo di Rosa al santuario che porta il suo nome e ne custodisce le reliquie. Un processo di canonizzazione mai concluso quello per la beata viterbese ma, per la città, Rosa resta la santa bambina che offrì la vita a Dio e ai poveri. L’artista fiorentina Elisa Morucci le ha dedicato una statua che sarà esposta al Museo del Sodalizio dei facchini. La processione, o meglio “il trasporto”, parte ogni 3 settembre alle 21 da San Sisto, ai piedi di porta Romana, dove la Macchina, che cambia ogni cinque anni, viene montata ad agosto e si lascia ammirare dai turisti. Chi non è viterbese la chiama “baldacchino”, “torre illuminata”. «Per noi è semplicemente “la Machina”», dice il costruttore Vincenzo Fiorillo. Prima di iniziare, i facchini ricevono la benedizione in articulo mortis: quasi un’estrema unzione, a testimoniare i rischi che corrono sotto l’elegante campanile che cammina. Entro la mezzanotte si attraversa tutto il centro della città; a piazza del Comune e piazza del Teatro la Macchina piroetta nelle tradizionali “girate”, quest’anno dedicate ai facchini che non ci sono più e a Nicoletta Ascenzi, sorella dell’ideatore di Gloria, scomparsa prematuramente. L’ultima tappa è la salita al monastero di Santa Rosa: “la Machina” resta per giorni davanti al sagrato a troneggiare su Viterbo.

Santa Rosa e solidarietà, binomio inscindibile

Il ricavato delle cene in piazza dei facchini, dal 28 al 31 agosto, andrà in beneficenza. Anche quest’anno è tornata “Dai… centesimiamo”, la raccolta di monetine da 1, 2 e 5 centesimi per l’associazione “Campo delle rose”, che sta realizzando un centro per ragazzi autistici a Viterbo. L’iniziativa si lega a “Lux Rosae”, la fiaccola benedetta che, quest’anno, partirà da Arezzo e arriverà sotto la Macchina alla partenza. Diciotto messaggeri – perché c’è un messaggio dentro la fiaccola – per una staffetta di centinaia di chilometri. Stavolta, eccezionalmente, i messaggeri saranno diciannove. «Verrà con noi un ragazzino con la sindrome di Asperger - dice l’organizzatore Rodolfo Valentino -. Il messaggio che portiamo quest’anno è che per loro si deve fare di più».

Tutti i vip di Santa Rosa

Santa Rosa attira ogni anno una parata di stelle in città, tra attori, giornalisti e politici. Quest’anno, alle finestre di Palazzo dei Priori, sede del Comune e osservatorio privilegiato, è atteso il vicepremier Matteo Salvini, un habitué del trasporto, come anche la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Prima volta, invece, per il ministro della Difesa Elisabetta Trenta e per il sottosegretario Giancarlo Giorgetti. Inviti spediti anche a George Clooney e Jennifer Aniston per coronare un sogno: portare un po’ di Hollywood a Viterbo la notte del 3.

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