29 aprile 2018 - 08:59

Cinema spagnolo al Farnese: Ángela Molina ospite e la «nueva ola»

Dal 3 all’8 maggio in rassegna la produzione di questi anni con l’intervento degli attori e dell’autore David Trueba

di Laura Martellini

shadow

Con il suo volto intenso è stata ed è la musa, oltre che di Buñuel, di Petri, Bellocchio, Almodóvar, Tornatore. L’attrice Ángela Molina sarà ospite del Festival del cinema spagnolo, al Farnese da giovedì all’8 maggio, con la direzione di Federico Sartori e Iris Martin-Peralta. Un panorama dai classici alla cosidetta nueva ola, nuovi talenti e opere prime e seconde. Sguardi sull’attualità o sulla storia recente che conservano il segno di una cinematografia dalla forte identità. Dentro la realtà, ma aperta al sogno.

«Quell’oscuro oggetto del desiderio» di Buñuel

La Molina presenterà domenica 6 il cult senza tempo di Buñuel Cet obscur objet du désir. Il testamento del regista di Calanda, che così la lanciò. Altro ospite d’onore, il regista e scrittore David Trueba. Nel 2014 ha diretto La vita è facile ad occhi chiusi con cui ha vinto sei premi Goya: la vicenda del professore che, in pieno franchismo, insegnava inglese con i Beatles. Sua anche la sceneggiatura di Vengo-Demone flamenco, di Tony Gatlif, presentato dall’attore Juan Luis Corrientes. Atto d’amore per il flamenco.

«Perfetti sconosciuti» versione spagnola

Ad aprire le serate del festival, giovedì 3, Perfectos desconocidos, diretto da Álex de la Iglesia, remake del campione di incassi Perfetti Sconosciuti di Paolo Genovese, con Pepón Nieto, il Battiston spagnolo. Tornerà al festival Agustí Villaronga con Incerta glòria, sulla guerra civile spagnola. Seguiranno El autor, di Manuel Martín-Cuenca, vincitore di due premi Goya per gli attori Javier Gutiérrez e Adelfa Calvo (quest’ultima ospite del festival), feroce satira sugli espedienti cui fanno ricorso gli autori. E Contratiempo, di Oriol Paulo: un giovane uomo d’affari si sveglia in albergo con il cadavere della propria ragazza,la porta chiusa da dentro. Estiu 1993 (Estate 1993), opera prima di Carla Simón, regalerà altre sfumature: un tenero ritratto del mondo dei bambini, dal loro punto di vista. Chiuderà la selezione Demonios tus ojos, di Pedro Aguilera, sulla perdita dell’innocenza. Evento speciale Most beautiful island di Ana Asensio, presente martedì 8: una bella spagnola è invitata a una festa solo per farsi guardare. Ma una stanza nasconde un segreto.

Il cinema «invisibile» latino-americano

Non mancherà la nuova ola latino-americana: il cosiddetto «cinema invisibile». Fra gli altri, l’argentino La educación del rey, di Santiago Esteves, quasi un western; Una mujer fantástica del cileno Sebastián Lelio, Oscar come miglior film straniero, sui diritti Lgbt; Poesía sin fin del geniaccio Jodorowsky che traccia un personalissimo amarcord dai contorni onirici. E la prima volta presente il Brasile con As duas Irenes, di Fabio Meira, indagine sull’identità di un Paese. Curiosità: Isabel Muñoz (World Press Photo) firma l’immagine ufficiale del festival: una nuvola di raso rosso da cui spuntano décolleté nere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT