29 aprile 2018 - 08:29

Roma, primarie del centrosinistra: perdono i candidati Pd e scoppia il caso sul voto negato agli immigrati

Gazebo a Montesacro e Garbatella. Successi netti dell’ex assessore comunale Giovanni Caudo e del consigliere delle civiche Amedeo Ciaccheri. Ma scoppia il caso del voto negato agli immigrati

di Valeria Costantini

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Il centrosinistra scende in campo con il popolo delle primarie per una «lezione di democrazia» dedicata ai grillini. Intanto esclude dal voto gli immigrati regolari. Gazebo aperti ieri al III e all’VIII municipio - sciolti in anticipo per bagarre intestine al M5S - con le coalizioni di Pd e sinistre a chiedere ai cittadini di scegliere il candidato presidente per le elezioni del 10 giugno.

In serata, tra Montesacro e Nomentano successo di Giovanni Caudo, ex assessore della giunta Marino, su Paola Ilari, segretaria locale scelta del partito. E nell’ex feudo «rosso» della Garbatella vince il giovane Amedeo Ciaccheri, esponente delle civiche, sul navigato Enzo Foschi, vicesegretario Pd del Lazio. Non altissima la partecipazione, circa 6mila le persone in fila ai seggi (su oltre 300mila abitanti in totale).

Ma nella gara a tenere banco è stata anche la polemica interna sull’esclusione dei votanti stranieri. Per accedere al seggio era infatti necessaria la tessera elettorale, negata però a molti immigrati che - seppur regolari, da anni in Italia e magari pure iscritti al Pd - sono in attesa della cittadinanza italiana.

A far emergere la contraddizione è stato su Facebook Fabrizio Panecaldo, ex capogruppo dem in Campidoglio. Una discriminante di cui chiederà conto lo stesso presidente del Pd romano, Sibi Mani Kumaramangalam: «Una svista imperdonabile - sottolinea indignato - non è tollerabile che dirigenti di partito territoriali si dimentichino di inserire nel regolamento la possibilità di far esprimere il proprio voto ai cosiddetti nuovi italiani. Dal 1997 era prassi che ciò accadesse». Un «mero errore di trascrizione dei passati regolamenti», secondo ricostruzione, tanto che i minori stranieri hanno votato. «Noi il voto volevamo estenderlo a tutti», dicono dalle civiche», «si è scelto di dare diritto di voto a chi poi avrà tale diritto alle urne», trapela dai dem locali.

Errori a parte, aria di festa anche fra i sedicenni al seggio riservato all’Ostiense. All’VIII il confronto più cordiale tra Foschi, politico di lungo corso, e Ciaccheri, già consigliere attivo nelle realtà sociali. Al III la battaglia è stata più lacerante: da un lato la candidata del partito Ilari, sostenuta in piazza da Matteo Orfini e il reggente Maurizio Martina, dall’altro l’outsider di lusso Caudo, sceso in campo tra i malumori dem e insieme tifato da alcuni big. Terzo incomodo il verde Antonio Comito. Alle urne non pochi i «pentiti», elettori che in passato avevano puntato sul M5S. «I grillini mi hanno già deluso», dice Anna davanti al Palladium. Il gazebo di Largo Da Vinci era quello delle «prime volte»: «È stato emozionante votare», sorride Andrea, 16 anni. Conta finale in nottata e poi sfida alle urne con grillini e destre.

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