3 novembre 2018 - 12:41

Bongiorno-Bonafede, lite sulla prescrizione. De Falco contro Di Maio: «Ci caccia? Anche lui è a termine»

Bongiorno: bomba sui processi. Il senatore M5S: «Ci cacciano? Anche Luigi è a termine». E il «ribelle» dei 5 Stelle aggiunge: «Sul dl sicurezza voterò alcuni emendamenti dell’opposizione»

di Paola Di Caro

Luigi De Falco (M5S) con il leader pentastellato Luigi Di Maio Luigi De Falco (M5S) con il leader pentastellato Luigi Di Maio
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In un clima politico che resta teso, una nuova polemica rischia di spaccare ancora una volta la maggioranza. È quella che vede da una parte il M5S che, con il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede (e con il totale appoggio del leader Luigi Di Maio), insiste per inserire nel disegno di legge Anticorruzione la sospensione di ogni termine di prescrizione di un processo dopo il primo grado di giudizio, dall’altra la Lega che fa resistenza. E che ieri, con la ministra della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, è passata all’attacco.

Parlando a L’Intervista di Maria Latella su Sky Tg24, Bongiorno — che è avvocato penalista — infatti dice che «bloccare la prescrizione dopo il primo grado di giudizio significa mettere una bomba atomica nel processo penale, e io questa cosa non posso accettarla e non posso non segnalarla». E questo perché si andrebbe contro «un’etica» secondo cui «lo Stato dice a un imputato: io ti processo, ma entro 7 anni, perché non possiamo tenere un imputato ostaggio per sempre, anche se colpevole».

Posizione condivisa da FI e soprattutto dagli avvocati penalisti, che con il neopresidente delle Camere Penali Gian Domenico Caiazza si lamentano di come il ministro dia loro degli «azzeccagarbugli» e lo criticano per la «confusione del suo stato» che gli fa immaginare «un mondo popolato di colpevoli che la fanno franca». Peraltro non serve a nulla una riforma che «lui non lo sa ma glielo diciamo noi, non entrerebbe in vigore prima di dieci anni».

Il Guardasigilli infatti era subito intervenuto per replicare a Bongiorno: «Rispetto e stimo il ministro, ma sulla prescrizione si sbaglia». E questo perché «la bomba atomica che rischia di esplodere è la rabbia dei cittadini di fronte all’impunità », e quindi «dopo una verità accertata in primo grado, non possiamo lasciare che da quel momento in poi non ci sia più alcuna certezza di giustizia». E, continua il ministro «la sicurezza dei cittadini e la certezza della pena perdono qualsiasi significato se poi il processo si conclude con la prescrizione. Noi vogliamo una riforma epocale della giustizia penale che cambia completamente ottica: è finita l’era dei furbi e degli azzeccagarbugli che mirano solo a farla franca».

Insomma, il M5S non sembra avere alcuna intenzione di fare passi indietro ed è difficile capire se la Lega potrà seguire gli alleati su questo terreno. Anche perché resta aperta ancora la questione del voto di alcuni senatori dissidenti del M5S sull’altro provvedimento caldo, il decreto Sicurezza che sta a cuore a Salvini. Il più duro è sempre Luigi De Falco: «Se, come mi auguro, non verrà posta la fiducia al dl Sicurezza chiederò di sottoscrivere alcuni emendamenti di opposizione. E se verranno bocciati chiederò di fare una dichiarazione di voto in dissenso al gruppo». Non sembra temere l’espulsione: «Quando Di Maio dice o con me o fuori afferma un’idea padronale di un Movimento. Qualcuno si dovrebbe ricordare che il secondo mandato è il raggiungimento del limite. Abbiamo tutti accettato di avere una data di scadenza». Le strade a questo punto sono due: mettere la fiducia sul decreto o affidarsi ai voti delle opposizioni. Fratelli d’Italia ha già assicurato il suo, ma le tensioni restano.

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