21 ottobre 2018 - 09:29

Evento M5S e corteo: centro bloccato Raggi porta il cane in Campidoglio

Sui social il video della sindaca che accarezza il cane all’interno del Comune . Poco dopo Raggi arriva a «Italia 5 Stelle» attesa dalla folla dei militanti: «Dicevano che eravamo dei folli. Orgogliosa di essere folle tra i folli. Stiamo realizzando gli impegni presi»

di Andrea Arzilli

Evento M5S e corteo: centro bloccato Raggi porta il cane in Campidoglio
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Tra «Italia 5 Stelle», la festa nazionale del M5S al Circo Massimo, e il corteo dell’Usb, partito a piazza Repubblica e arrivato a San Giovanni, il centro di Roma si blocca. Strade chiuse al traffico - come via Manzoni - e linee bus deviate, il prodotto è un caos di automobili e mezzi che ha finito per paralizzare la città dall’Esquilino ai lungotevere, fino viale Magna Grecia, dove la coda da e per piazzale Ostiense ha tempi di scorrimento di oltre un’ora. Anche per questo Raggi ritarda di una mezz’ora l’intervento previsto per le 18 sul palco allestito al Circo Massimo, dove i militanti (30 mila secondo gli organizzatori) pian piano riempiono la zona transennata dalla polizia municipale. Alle 17,24 la sindaca annuncia sui social il suo arrivo: il video è girato in Campidoglio e Raggi accarezza il cane Puffo.

Una carezza al cane - in Comune grazie alla delibera che autorizza l’accesso anche agli animali domestici - e poi la sindaca va a prendersi l’applauso dei supporter arrivando sul palco introdotta dai filmati che riproducono le voci di Beppe Grillo e di Gianroberto Casaleggio. «Bello, bello, bellissimo», la prima battuta è un’autocitazione. Raggi si presenta in camicia bianca con le iniziali «VR» cucite, i jeans e gli anfibi. Un po’ come due anni fa, quando la sindaca esibì in un’uscita pubblica gli occhiali da sole griffati sulle aste con il suo nome, ormai icona grillina a tutti gli effetti. Tanto importante per le sorti del Movimento che ai lati del palco si parla insistentemente dell’inchiesta sul caso nomine che il 10 novembre produrrà un verdetto. «Deve dimettersi se la condannano, non possiamo derogare, sennò è la fine del M5S», il commento di tanti militanti, soprattutto non romani. Mentre molti tra consiglieri e funzionari comunali - tra cui quel Salvatore Romeo delle foto sul tetto del Campidoglio - preferiscono schivare l’argomento dicendosi «certi di un’assoluzione di Raggi».

Poi le parole rivolte dalla sindaca ai grillini di tutta Italia sull’esperienza (difficile) al governo della Capitale. «Bentornati a Roma, un giorno di festa, partecipazione, slancio verso il futuro», ha detto la sindaca che in tutto l’intervento, durato circa 15 minuti, ha creato un parallelo tra il governo nazionale e la sua amministrazione. «Dicevano che eravamo dei barbari, dei folli. Sono orgogliosa di essere una folle in mezzo ai folli. Noi abbiamo preso impegni e li stiamo realizzando. Ci hanno lasciato una città e un paese depredati. Ma i barbari sono loro. Noi ci prendiamo onere e onore di ricostruire». Raggi ha quindi fatto un focus su Ostia: «Da quando abbiamo sfidato gli Spada, la polizia di Roma sta andando nelle case occupate abusivamente e li sta buttando fuori. Stranamente quelli capaci non lo avevano mai fatto», sottolinea la sindaca. «Ma il momento più bello è stato lo scorso anno: una marcia di cittadini, una comunità unita in cammino per le strade di Ostia a urlare “no alla mafia”. Siamo andati a sfidarli a casa loro senza paura. Perché siamo la maggioranza. Siamo lo Stato». Al termine dell’intervento Raggi è rimasta a lungo nel retro palco per parlare con i ministri Luigi Di Maio, Sergio Costa e Danilo Toninelli. È stato fatto il punto sui mali endemici della Capitale - rifiuti e trasporti - ed è partita (di nuovo) la richiesta di accelerare sulla questione dei poteri speciali.

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