7 febbraio 2019 - 10:06

Europee, totonomi. Calenda-Pd?
M5S sugli uscenti, Salvini capolista

I partiti scelgono i candidati. Meloni guiderà FdI, Tajani pronto a tornare in campo dopo aver presieduto il Parlamento europeo. Tra i dem probabile ticket tra Daniele Leodori e Michela Di Biase. M5S verso la riconferma dei primi tre eletti a Bruxelles

di Maria Egizia Fiaschetti

Il Parlamento europeo (Epa) Il Parlamento europeo (Epa)
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I canali ufficiali sono ancora sibillini, ma nelle retrovie a poco meno di tre mesi dalle elezioni europee, il 26 maggio, circolano i primi rumors sui possibili candidati nella circoscrizione del Centro Italia, che include anche il Lazio. Se tra i dem si attende l’esito delle primarie, che decreterà i rapporti di forza interni, dietro le quinte si delineano i possibili scenari. L’aspirante segretario alla guida del Pd, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, avrebbe chiesto all’ex ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, di fare da capolista: una scelta sulla quale, oltre al peso politico, avrebbero influito le schermaglie con la sindaca Raggi. Potrebbe presentarsi per il secondo mandato consecutivo Enrico Gasbarra, eurodeputato uscente, che dalla galassia renziana si è avvicinato a Zingaretti. E sarebbe tentato dal salto di livello il presidente del consiglio regionale, Daniele Leodori: tra le ipotesi spunta il ticket con Michela Di Biase, formula già sperimentata alle regionali. Sarebbero in odore di riconferma anche David Sassoli, attuale vice presidente del Parlamento europeo, e Simona Bonafè che potrebbe correre in Toscana.

In bilico invece la ricandidatura di Roberto Gualtieri le cui quotazioni, legate alla débâcle dei giovani turchi di area orfiniana, sarebbero in calo. Partita ancora aperta in FdI, con la leader Giorgia Meloni che in questi giorni è concentrata sulla candidatura di Marco Marsilio alla presidenza dell’Abruzzo. E però, da quanto trapela, dovrebbe essere lei a guidare la lista in tutte le circoscrizioni, mentre si cercano i papabili in ciascuna delle province laziali: da Andrea Augello e Roberta Angelilli al sindaco di Terracina, Nicola Procaccini, fino al consigliere capitolino Andrea De Priamo. È in predicato per la sfida a Bruxelles anche Raffaele Fitto (Direzione Italia), esponente della destra più moderata, pronto a stringere un patto federativo con FdI: mossa che potrebbe vedere coinvolto Luciano Ciocchetti.

Ai Cinque stelle è arrivato ieri l’invito a presentare le candidature online con lo stesso meccanismo delle parlamentarie. Ma la bilancia della democrazia diretta, come osserva un senatore grillino, alla fine potrebbe pendere a favore dei tre che per primi hanno rappresentato il Movimento in Europa, «vuoi per l’ampiezza del collegio vuoi per la brevità della campagna elettorale». Si prospettano, dunque, buone chance di un mandato bis per Fabio Massimo Castaldo, Laura Agea e Dario Tamburrano. Se nella Lega pare scontato che il cap0lista sia Matteo Salvini, tra i favoriti si fanno i nomi di Francesco Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl, e di Nicola Ottaviani, sindaco di Frosinone. In Forza Italia Paolo Tajani, attuale presidente del Parlamento europeo, potrebbe tornare in campo sostenuto dai fedelissimi Paolo Barelli e Francesco Battistoni.

Tra le azzurre circola l’ipotesi della deputata Maria Spena (per garantire la rappresentanza di genere la legge prevede che se tutte e tre le preferenze indicate dall’elettore sono per candidati dello stesso sesso la terza venga annullata a favore di una donna). In Sinistra italiana regna ancora l’incertezza: chi, come Nicola Fratoianni, starebbe pensando di convergere con il movimento di De Magistris se il sindaco di Napoli decidesse di presentarsi alle europee, chi con Leu. In pausa di riflessione i radicali, almeno fino all’assemblea di Più Europa che si terrà tra 15 giorni.

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