11 marzo 2019 - 10:52

Zingaretti trasloca dal Nazareno: «Voglio tante vetrate e il contatto con la gente»

Al neo segretario gli uffici in via delle Fratte non sono mai piaciuti (e non ci è ancora entrato): «Isolati in una torre d’avorio. Il Pd, invece, deve essere come una “casa di vetro”»

di Maria Teresa Meli

Nicola Zingaretti da Fazio (Imagoeconomica) Nicola Zingaretti da Fazio (Imagoeconomica)
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Nazareno addio: Nicola Zingaretti ha deciso che il Pd traslocherà e lo ha annunciato domenica, ospite di Fabio Fazio a «Che tempo fa». Al neo segretario quella sede, dove, peraltro da quando è stato eletto, non è ancora entrato, non è mai piaciuta. Ciò che lo disturbava (e lo disturba) è, per esempio, il fatto che per raggiungere l’ultimo piano, quello dove si riuniscono gli organismi dirigenti per prendere le loro decisioni, si può utilizzare solo l’ascensore sotto il controllo della solerte “sicurezza” interna. La scala non porta fin là. Per Zingaretti questo è un ulteriore segno del progressivo distacco del partito dagli elettori, del suo «isolamento in una torre d’avorio», insomma.

La casa di vetro

Il “governatore” del Lazio vuole una nuova sede con grandi vetrate, che diano sulla strada, in modo che chi cammina da quelle parti possa buttare un’occhio dentro. Il Pd, come «una casa di vetro». E poi ha in mente una sede con una grande hall piena di computer. In modo che la gente - e non solo i big, i funzionari e gli iscritti - possa entrare, parlare con qualcuno del partito, chattare via web con i dipartimenti del Pd per chiedere informazioni, dare suggerimenti e proporre iniziative. Per la verità Zingaretti non ha ancora deciso la location. Non sarà in centro, questo è sicuro, ma sarà nei pressi di una fermata della metro o a di una stazione perché «il Pd non deve essere irraggiungibile». Al nuovo tesoriere Luigi Zanda il compito di vagliare le diverse opzioni anche sotto il profilo economico. Questo è l’ennesimo trasloco per la sinistra.

Il Pd di Zingaretti trasloca dal Nazareno: la lunga serie di sedi «abbandonate» dai partiti
L’annuncio di Zingaretti

Traslochi traumatici

Il primo, il più traumatico, forse, fu quello dell’autunno del 2000, quando Walter Veltroni, allora segretario dei Ds, lasciò la storica sede di via delle Botteghe oscure, che aveva ospitato prima il Pci e poi il Pds di Occhetto, per andare a via Palermo. Veltroni prese quella decisione per risparmiare un esborso ormai insopportabile per le casse del partito, ma in realtà voleva anche lanciare un segnale di rinnovamento. Nel 2007 quando, dalla confluenza dei Ds e della Margherita di Francesco Rutelli, nasce il Pd e Veltroni è di nuovo segretario (ma di un nuovo partito) viene scelta un’altra sede ancora. Un loft con vista sul Circo Massimo. Ma dura poco: nel 2008 il Pd si trasferisce al Nazareno (in realtà l’indirizzo è via delle Fratte), dove la Margherita aveva la sua sede. Alquanto onerosa: tant’è vero che già Matteo Renzi, dopo la sconfitta elettorale del 4 marzo, aveva meditato sull’opportunità di un nuovo trasloco.

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