28 marzo 2019 - 11:54

Revenge Porn, M5s presenta proposta di legge: fino a 10 anni carcere

«Bisogna colmare una lacuna legislativa» dice la prima firmataria, la senatrice Elvira Evangelista. «Questa lotta l’ha iniziata mia figlia, una persona perbene investita da uno tsunami» dice la mamma di Tiziana Cantone

di Carlotta De Leo

Tiziana Cantone Tiziana Cantone
shadow

«Questa lotta l’ha iniziata mia figlia: era una persona perbene, è stata investita da uno tsunami». A parlare è Maria Teresa Giglio, mamma di Tiziana Cantone, la ragazza napoletana che si suicidò dopo la diffusione di un video che la riguardava. La morte di Tiziana è, purtroppo, solo una delle conseguenze del cosidetto «Revenge Porn»: «una piaga sociale» che ha portato a una «responsabilizzazione anche i colossi del web». «Vi è un allarme sociale, e il fenomeno colpisce in particolare le donne» spiega Elvira Evangelista, senatrice M5s, prima firmataria della proposta di legge all’esame della Commissione giustizia del Senato. La nuova norma introduce un reato «ad hoc»(il 612-ter) per punire chi pubblica e diffonde, via internet e sui social media, video e foto private esplicitamente a carattere sessuale, senza il consenso delle persone coinvolte per contrastare il fenomeno con pene che possono arrivare fino a 10 anni di reclusione.

Lacuna legislativa

«Bisogna colmare una lacuna legislativa: questo fenomeno criminale oggi può essere perseguito con fattispecie di reato quali la diffamazione aggravata, lo stalking, ma non basta. Serve una fattispecie di reato nuova, va introdotto un nuovo reato autonomo», osserva la senatrice illustrando quello che definisce «un testo base, per essere condiviso il più possibile dalle forze politiche», per il quale, però, pensa già a proposte di modifica per ulteriori inasprimenti: «Vorrei introdurre aggravanti nel caso in cui siano coinvolti minori - afferma Evangelista - e colpire soprattutto i comportamenti. Si potrebbero prevedere benefici per chi denuncia il soggetto che ha girato il video e, a ritroso, chi lo ha pubblicato».

Il nuovo reato

Il reato contemplato dalla proposta di legge sarà perseguibile a querela di parte, ma nel caso in cui ci si trovasse di fronte a condotte aggravate il magistrato potrà procedere d’ufficio. Il nuovo articolo - 612 ter - prevede da 6 mesi a 3 anni di carcere per «chiunque pubblica attraverso strumenti informatici o telematici, immagini o video privati sessualmente espliciti, senza l’espresso consenso delle persone ivi rappresentate, al fine di provocare nelle persone offese gravi stati di ansia, di timore e di isolamento». Se a farlo è un partner o un ex, la pena va da uno a 4 anni, e se, a seguito della pubblicazione del «materiale sensibile» la persona offesa muore, come conseguenza non voluta dal colpevole, la pena aumenta ancora: da 5 a 10 anni di reclusione. Viene prevista, inoltre, la possibilità di inoltrare al gestore del sito internet o del social media un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco delle immagini o video. Al ministero dell’Istruzione, infine, spetterà stabilire linee guida per la formazione degli studenti e del personale scolastico.

«Finalmente uno spiraglio»

«Finalmente si apre uno spiraglio» commenta la mamma di Tiziana Cantone nel corso della conferenza stampa di presentazione della proposta di legge M5s, a cui ha preso parte anche la giornalista di Rai 3 Federica Sciarelli.«Basta far west sui social e sul web», rileva la senatrice M5s. Con Evangelista, a illustrare in conferenza stampa la proposta di legge, il capogruppo M5s al Senato Stefano Patuanelli, il quale ha osservato che sul revenge porn «non è un rincorrere l’emergenza, che invece dura da molti anni». Un solo accenno al recente caso che ha coinvolto l’ex presidente M5s della Commissione giustizia della Camera, Giulia Sarti, è stato fatto dalla scrittrice Selvaggia Lucarelli, presente in conferenza stampa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
ALTRE NOTIZIE SU CORRIERE.IT