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Sgombero ex Penicillina, arriva Matteo Salvini: “Dalle parole ai fatti”. Contestatori: “Sciacallo”

Visita con contestazione per il ministro dell’Interno nell’ex Fabbrica di Penicillina su via Tiburtina, sgomberata questa mattina con un ingente schieramento di forze dell’ordine. Salvini si è trattenuto per circa dieci minuti all’interno dello stabile per poi dichiarare: “Orgoglioso di questo intervento di legalità, pulizia e sicurezza atteso da anni”.
A cura di Valerio Renzi
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Il ministro dell'Interno Matteo Salvini è giunto attorno alle 9.45 nell'ex fabbrica di via Penicillina dove stanno terminando le operazioni di sgombero ampiamente annunciate e messe in atto questa mattina. Le ultime persone presenti – per lo più rifugiati e richiedenti asilo – sono state allontanate, ma il grosso degli occupanti (circa 500 persone) già avevano lasciato il ghetto su via Tiburtina negli scorsi giorni, quando la data dell'intervento delle forze dell'ordine era stata resa pubblica.

Salvini, attivissimo sulle vicende romane relative all'ordine pubblico, già nelle scorse settimane aveva più volte invocato lo sgombero dell'area. "Dalle parole hai fatti", ha scritto il leader della Lega su Twitter prima di recarsi sul posto. In un primo momento si era parlato anche della presenza della sindaca Virginia Raggi, che invece non ha presieduto alle operazioni delle forze dell'ordine. Il ministro si è trattenuto all'interno circa dieci minuti e poi ha dichiarato: "Orgoglioso di questo intervento di legalità, pulizia e sicurezza atteso da anni. Era un punto di spaccio e rifornimento per buona parte della città. Aggressioni, rapine, accoltellamenti, furti e violenze erano all'ordine del giorno. Le poche decine di persone regolari e realmente bisognose saranno prese in carico dalle istituzioni. I 35 rintracciati questa mattina nella struttura sono stati portati in questura per accertamenti: in caso di irregolarità saranno espulsi. Gli altri sono e saranno individuati, seguiti e identificati ovunque si trovino".

All'arrivo di Matteo Salvini, circondato da un ingente cordone di forze dell'ordine, diversi gli attivisti e gli abitanti del ghetto che lo hanno contestato con urla e slogan di protesta: "Le persone stanno per strada. Quale sicurezza per il quartiere? Sciacallo! Con il tuo decreto Sicurezza le persone stanno rimanendo per strada. Tu aumenti le tensioni sociali, non le risolvi". Da mesi associazioni e attivisti denunciano come l'intervento di sgombero, senza un'evacuazione che mettesse in sicurezza prima di tutto le persone, non potesse che provocare la nascita di nuovi ghetti come accaduto per l'ex Penicillina dove si sono concentrate le persone sgomberate da altri luoghi.

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