Roma

Rocca di Papa, i migranti sono "stanchi, denutriti e provati". Identificati i manifestanti al sit-in di protesta

Rocca di Papa, il centro Mondo Migliore il giorno dopo l'arrivo dei cento migranti dalla nave Diciotti (foto Serranò/Agf) (agf)
Ancora tensioni tra esponenti di Casapound e il presidio antifascista all'esterno del centro Mondo Migliore dove nella notte sono arrivati i profughi della Diciotti su due diversi pullman, uno dei quali ha subito un guasto all'altezza di Salerno. All'interno tutto tranquillo anche se emergono storie atroci: "Torturati, venduti e rinchiusi sottoterra". La Cei: "Li aiutiamo a recuperare le forze per continuare il loro percorso"
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"Sono stanchi e denutriti, provati dal viaggio, ma non presentano segni di malattie organiche. Il breve tempo che trascorreranno tra noi li aiuterà a recuperare le forze per continuare il loro percorso". E' l'aggiornamento delle notizie sulle persone ospitate da Mondo Migliore, diffuso nel primo pomeriggio in una nota della Conferenza Episcopale Italiana. "Entro pochi giorni i 100 migranti eritrei arrivati qui saranno collocati nelle Diocesi italiane che, spontaneamente" spiega don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana, "hanno promesso loro accoglienza, una trentina da nord a sud del Paese". 

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Intanto, come annunciato, Casapound è tornata nel pomeriggio a manifestare difronte ai cancelli della struttura e, così come ieri sera, ha trovato a fronteggiarli, oltre ai blindati della polizia, anche un drappello di "antifascisti". E sono cominciate le prime scaramucce verbali. "Boia chi molla' e "prima gli italiani", da una parte, "'via i fascisti da qua", dall'altra. "Siamo qui per far sentire la nostra voce e la nostra vicinanza agli ospiti di questa struttura, in particolare ai 100 arrivati qui ieri sera che hanno dovuto assistere alla pagliacciata messa in scena da un manipolo di esponenti di Casapound", ha detto Loredana Longo di Potere al popolo esponendo uno striscione, poi sistemato sul muro esterno del centro, con la scritta 'Castelli Romani antifascisti'. Con loro è tornato in piazza anche Ivano Ciccarelli, il sessantenne di Marino che ieri sera ha inchiodato in tv il manipolo di Casapound: "Poveracci quei migranti, dopo la Diciotti anche quei rompic...dei fascisti". L'Anpi di Roma li ringrazia "perché sono la parte migliore del nostro Paese".

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"Rocca di Papa non è la soluzione. Rimpatrio immediato" si legge invece nello  striscione di una trentina di militanti di Casapound arrivati in corteo con tricolori e bandiere del movimento di estrema destra, bloccando per qualche minuto il traffico in via dei Laghi. Tra loro, anche Maurizio Boccacci, storico leader dell'estrema destra romana. Un gruppo difronte all'altro, come ieri sera, rumorosi, vocianti ma divisi da due blindati e un cordone di polizia e carabinieri in tenuta antisommossa. "Basta guardarsi intorno, vedere da che parte stanno i residenti, per capire perchè saremo sempre al fianco dei cittadini - ha spiegato il responsabile romano di Casapound Davide Di Stefano - Se la Chiesa vuole assistere gli immigrati apra le porte del Vaticano. Al governo invece diciamo che l'unica soluzione praticabile è il rimpatrio immediato e il blocco totale dei flussi migratori". Intorno alle 20 la doppia manifestazione si è sciolta.

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"In tutto erano presenti circa 80 persone a favore dell'arrivo degli immigrati e circa 80 persone contrarie", riferisce la Questura. "Le forze di polizia hanno garantito l'ordine ed il diritto di manifestare di entrambe le parti benché l'iniziativa non fosse stata regolarmente preavvisata, pertanto i manifestanti saranno segnalati alla competente autorità giudiziaria".

Un altro mondo, invece, all'interno della struttura religiosa. Al loro ingresso, una volta richiuso il cancello, i profughi sono stati accolti dagli applausi degli operatori e degli altri 350 ospiti della struttura, mentre fuori cittadini ed esponenti del movimento Antagonista esponevano cartelli con su scritto "Welcome" e intonavano  "Bella Ciao". A contestarli, invece, c'erano soprattutto esponenti di Casapound e Forza Nuova che hanno manifestato il loro dissenso aizzando i cittadini, con i tricolori, saluti romani e intonando anche l'Inno di Mameli.

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"L'accoglienza sarà gratuita, a carico della Chiesa italiana, in strutture delle nostre diocesi", ha dichiarato don Ivan Maffeis, sottosegretario della Cei e direttore dell'Ufficio per le comunicazioni sociali, che ha poi sottolinenato che "la Cei si impegna simbolicamente a sostenere l'accoglienza con i fondi dell'otto per mille, ma in realtà l'esperienza ci insegna che nessuna diocesi ha mai chiesto in passato rimborsi". Inoltre, "stiamo ricevendo ancora oggi richieste di accoglienza da parte di nuove Diocesi che si rendono disponibili ad ospitare per il tempo che sarà necessario i migranti della nave 'Diciotti'". A dirlo, Francesco Soddu, direttore Caritas Italiana, che ha dichiarato:  "E' un segno molto bello e concreto di comunione da parte delle comunità cristiane e di risposta all'appello di Papa Francesco, che più volte in passato ha chiesto di 'aprire le porte ai nostri fratelli immigrati'".

I migranti, 92 uomini e 8 donne, tra cui 4 coppie, sono partiti ieri mattina a bordo di due pullman dal porto di Catania. Sono giunti Centro Accoglienza Straordinaria alle porte di Roma con il primo pullmam alle 22.30, e con il secondo alle 2 di notte a causa di un guasto del radiatore del bus che si è dovuto fermare a Salerno. Altri 39 naufraghi sono rimasti invece nell'hotspot di Messina in attesa di essere trasferiti in Irlanda e Albania, che hanno dato la disponibilità ad accoglierli.
(agf)
"Al momento dell'arrivo - spiega il direttore della Cooperativa Auxilium che gestisce il Centro - la cosa più commuovente è stato l'applauso dei circa 300 migranti già ospiti della struttura. Un grazie va detto all'amministrazione comunale, alla popolazione di Rocca di Papa e alle forze dell'Ordine. Ora questi migranti hanno bisogno di essere aiutati a ritrovare serenità e un clima di normalità".

E dalle interviste rilasciate agli operatori sociali del centro emergono storie di atrocità senza fine: quei profughi contestati dall'estrema destra hanno subito anni di violenze, venduti due o tre volte, e in quello stato di detenzione durato per molto tempo sono nati sedici bambini, tutti morti dopo 4-5 mesi.  Alcuni di loro hanno detto di essere stati tenuti sottoterra in un magazzino in Libia e qui le donne, tutte vittime di violenza sessuale, hanno anche partorito per poi vedere morire i propri figli. Nessuno dei cento migranti ha problemi di salute e questo anche grazie ai soccorsi medici degli ultimi giorni a Catania. I migranti stanno ora riposando e, riferiscono gli operatori, "non hanno idea di quello che sta succedendo in queste ore intorno a loro, tantomeno il perché".