"A' cu' Apparteni", in un corto storie di migranti in Aspromonte alla ricerca di un'identità
Sant’Alessio è un paese nel cuore dell’Aspromonte calabrese. Quasi del tutto abbandonato dai giovani in cerca di nuove opportunità nelle grandi città, è diventato un rifugio per rifugiati e richiedenti asilo, i quali vi si stabiliscono per un periodo temporaneo. Gli operatori dello Sprar Coopisa, Il Sistema di Protezione per Rifugiati e Richiedenti Asilo, con il supporto del consiglio comunale di Sant’Alessio, hanno messo in atto un sistema della durata di sei mesi dove vengono organizzate riunioni con i migranti per seguirli da un punto di vista psicologico e sanitario, e soprattutto da un punto di vista professionale, assicurando che essi siano in grado di potersi inserire nel mondo del lavoro, dando supporto anche alle aziende agricole locali, garantendo la loro sopravvivenza fisica ed economica. Le nuove generazioni lasciano il paese e di conseguenza cittadini locali e migranti devono ricostruire le loro identità in una nuova realtà dove sono i migranti a proseguire gli antichi lavori tradizionali. Fino a che punto questo sistema contribuisce ad una funzionale e sociale inclusione? A chiederselo è il cortometraggio "Earth and Skin - A cu' Apparteni, Notes for a film", delle registe romane Clelia Carbonari e Valentina Auliso. Il documentario, già proiettato al festival "Internazionale a Ferrara", esplora la ricerca delle identità ed il contatto con la terra attraverso il lavoro con essa. I migranti, sostenuti dagli operatori dello Sprar, lavorano insieme ai locali alla raccolta delle ulive, alla coltivazione delle piante ed all’allevamento. Questo costante contatto con la terra permette loro di instaurare sin da subito un rapporto intimo con la loro nuova casa.
Il cortometraggio "Earth and Skin - A cu' Apparteni, Notes for a film", verrà proiettato presso lo spazio Altroquando, in via Del Governo Vecchio 82, giovedì 18 ottobre alle 19.