Roma, piazzale Maslax, intorno al presidio spuntano reti e barriere: "Nessuna comunicazione ufficiale"
"Nuove barriere di cemento armato e una rete di oltre 3 metri. Questo è quello che oggi vedrete passando per il presidio di Piazzale Maslax. Ci stanno chiudendo in gabbia, qualcosa a metà tra un campo di concentramento e una nuova frontiera" è quello che si legge sulla pagina Facebook di Baobab Experience, che pubblica anche alcune immagini che riprendono gli operai al lavoro mentre costruiscono barriere intorno al presidio umanitario informale di piazzale Maslax. "Ci stanno impedendo così di entrare con le auto, di portare agevolmente acqua e pasti, di effettuare assistenza sanitaria lontano dalla strada, di far entrare mezzi di soccorso, se necessario. Lo stanno facendo senza comunicazioni ufficiali: i nostri unici interlocutori sono gli operai della ditta appaltatrice. Cosa accadrà una volta che anche l'ultimo piccolo accesso sarà sbarrato da un cancello elettrico? Saremo sotto sequestro? Saremo prigionieri? Nessuno, nemmeno Ferrovie dello Stato (proprietaria dello spazio in cui sorge il presidio umanitario informale) che non ha risposto a nessuna richiesta di confronto, anche quando domandata dalle istituzioni locali".