Roma

Pietre di inciampo a Roma, l'artista Gunter Demnig: "Anche in Germania 700 furti, rifarò le pietre della Memoria"

(ansa)
Parla l'deatore delle 'Stolpersteine' di ottone che ricordano le vittime dell'Olocausto. Nelle immagini delle telecamere di sicurezza si vedono passare almeno una decina di persone nella notte in cui sono state divelte le targhe
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"Rubano 20 Stolpersteine? E noi ne rifaremo il doppio, non abbiamo paura". L'artista Gunter Demnig, ideatore delle "pietre d'inciampo" (Stolpersteine) d'ottone che ricordano le vittime dell'Olocausto, non perde il pragmatismo davanti alla notizia del furto avvenuto lunedì al a Rione Monti. I carabinieri anche ieri hanno continuato a guardare i video ripresi dalle telecamere di sorveglianza della zona: nei filmati, tra l'1.30 e le 7 del mattino di lunedì, si vedono passare almeno 10 persone. Verranno identificate e ascoltate nella speranza di risalire ai responsabili di un gesto terribile. Un caso che, però, non è isolato. "Qui in Germania ne hanno rubate almeno 700", continua in un inglese dal forte accento tedesco Demnig. Intercettato al telefono mentre sfreccia sull'Autobahn, l'instancabile 71enne è sempre in viaggio tra le città d'Europa per portare avanti il suo progetto. Dopo una serie di tappe in Germania, il 16 dicembre sarà in Spagna e a gennaio in Italia: il 15 a Roma. Quello che ebbe inizio come un gesto simbolico nel 1992, nell'arco di un quarto di secolo si è trasformato nel più grande monumento "diffuso" alla memoria del mondo. Ad oggi sono state posate 70.000 pietre in 24 Paesi. E Demnig, con l'umiltà di chi si sente investito di una missione, presenzia ogni cerimonia.

Roma, presidio silenzioso nel rione Monti per il furto delle pietre d'inciampo

Roma si è risvegliata sotto choc dopo il furto delle 20 "pietre" dedicate ai Di Consiglio: un'intera famiglia sterminata dai nazisti.
"Purtroppo ci sono abituato. Neo nazi, squilibrati di ogni genere al lavoro: questi furti avvengono molto spesso, soprattutto in Austria e Germania".

Ci sono stati casi recenti anche nel suo Paese?
"Non molte pietre sopravvivono in Germania. I casi più eclatanti avvengono la notte del 9 novembre, ossia per l'anniversario del pogrom della Notte dei Cristalli. Lo scorso anno a Berlino ne rubarono 16.
Quest'anno 11, in una piccola città ad est: ma immediatamente i cittadini si sono uniti per finanziarne di nuove [costano 120 euro l'una, ndr] e di recente ne abbiamo posate ben 36".

Adachiara Zevi ha detto che lei si è commosso il giorno che ha deposto le pietre al Rione Monti nel 2012.
"Mi colpì il fatto che due famiglie fossero state sterminate, la più giovane aveva solo tre anni.
Durante il nazismo in Germania molti ebrei si accorsero del pericolo e salvarono i loro figli mandandoli via, in Palestina. Ma in Italia questo non successe, nessuno si aspettava davvero il rastrellamento. Ma, sono sincero, porto nel cuore ogni singola pietra che ho deposto, non c'è un orrore più grande di un altro".

Ha in programma di sostituire le pietre rubate con altrettante nuove? Il Comune di Roma si è detto disposto a finanziarle immediatamente.
"Ma certo! Attendo comunicazioni ufficiali però, al momento ho solo letto della notizia sulla stampa.
Basta una email che riporti nomi e date di nascita e morte delle persone, e provvederemo immediatamente a creare nuove pietre".
Crede che i furti stiano aumentando con l'accrescere di movimenti di estrema destra in Europa?
"Temo di sì. Ma prendo tutto questo con filosofia. Alle cerimonie partecipano sempre molti giovani.
Nella creazione degli Stolpersteine ho sempre tenuto a mente le parole del Talmud: "Si muore veramente quando il proprio nome viene dimenticato". Leggere alcuni dei nomi di quei 6 milioni di persone uccise serve proprio a questo. E noi non ci fermeremo, mai".
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