Roma

Fiumicino, tornano le svastiche sui versi dei poeti che coprivano scritte di Forza Nuova

Coperti con lo spray nero, i manifesti affissi ieri con i versi di Leopardi, Ungaretti e Penna. E vicino alla sede dell'Anpi compare la scritta 'duce'
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Come in un surreale e triste botta e risposta, a Fiumicino la reazione neofascista contro la poesia non si è fatta attendere: alcuni anonimi hanno imbrattato e oscurato i manifesti con i sonetti di Leopardi, Shakespeare e altri sommi poeti affissi ieri a Fiumicino per coprire svastiche e croci celtiche disegnate negli ultimi mesi su alberi, cartelloni e paline della luce.

Siamo in pieno centro: via delle Ombrine, il viale che porta al ponte 2 Giugno e al lungotevere, è di nuovo imbrattata con scritte inneggianti al fascismo, svastiche, celtiche, simboli runici. Era già successo a dicembre e marzo, subito prima del corteo di Forza Nuova sul lungotevere: ora questi simboli sono stati disegnati sui manifesti affissi ieri, impediscono di leggere i sonetti, oscurano persino i nomi di William Shakespeare, Guido Cavalcanti, Francesco Petrarca, Dante Alighieri, Fernando Pessoa: ci sono svastiche su ogni albero, adesivi sulle paline della luce, scritte inneggianti al fascismo a caratteri cubitali sui cartelloni riservati al comune.
Non ci sono firme ma è indubbia la matrice neofascista e di estrema destra. E non sembrano esserci molti dubbi sull'obiettivo di rivalsa per il gesto di ieri e l'intento di oscurare la cultura e la poesia, soprattutto quando viene usata, come in questo caso, come simbolo di pace: "La poesia è un atto di pace - diceva Pablo Neruda - la pace costituisce il poeta come la farina il pane". L'impatto per chi arriva in  via delle Ombrine è immediato: è come se l'estrema destra, dal punto di vista simbolico, fosse tornata a riprendersi il territorio.


 D'altronde la storia si ripete sempre, anche se in forme e contesti diversi. E a pochi metri da via delle Ombrine la ex sede dell'associazione nazionale partigiani italiani è imbrattata con una scritta inneggiante a Mussolini. Proprio l'Anpi coprirà le svastiche, in modo simbolico, con fazzoletti bianchi. "Un gesto semplice - spiega Velia Lapadula segretaria Anpi Fiumicino - chiunque può farlo contro l'oscurantismo e il neofascismo".
 
"Non mi meraviglio che i neofascisti ricoprano le poesie con le svastiche. Si dice che Goebbels abbia detto 'quando sento la parola cultura metto mano alla pistola'. Chi ha fatto questo gesto si dimostra fedele a questa massima ed è la conferma che il fascismo di batte con la cultura. Perché davanti alla cultura i neofascisti reagiscono. Sono allergici e noi continueremo a contrastarli in questo modo". Commenta Gianfranco Pagliarulo, vicepresidente nazionale dell'Anpi
 
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