Il bronzo del napoletano Cuomo
in Coppa del Mondo con l'Italspada

Italspada
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di Diego Scarpitti
Domenica 13 Gennaio 2019, 17:25
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Prestigioso podio in Coppa del Mondo per il napoletano Valerio Cuomo insieme alla squadra azzurra. Subito nuove emozioni in pedana con l’Italspada. Il 2019 inizia con il bronzo conquistato dall’acese Marco Fichera, dal folignate Andrea Santarelli, dal pisano Gabriele Cimini e dal figlio d’arte del commissario tecnico Sandro Cuomo, oro olimpico ad Atlanta’96. Ad Heidenheim, paese natale del feldmaresciallo della Wehrmacht Erwin Rommel e del cardinale Walter Kasper, pesante terzo posto del quartetto italico nella tappa tedesca del circuito iridato. Azzurri battuti soltanto per una stoccata (45-44) dalla Russia in semifinale e «dirottati» quindi verso la sfida per la terza piazza contro la Polonia, superata 45-31. Prodotto del Club Schermistico Partenopeo, in forza al Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro, il 20enne Valerio Cuomo (nelle foto di Bizzi / Trifiletti) aggiunge un’altra significativa medaglia alla sua già nutrita bacheca.
 
 

«Dedico il trionfo a nonno Italo: è lui il mio esempio. Quando cadi, se lo vuoi, ti puoi rialzare sempre e comunque». Lo spadista vomerese precisa il motivo della dedica familiare. «Questo Natale non è stato bene ma ha avuto una ripresa unica e spettacolare». Spedito il percorso degli azzurri. Nel primo turno del tabellone principale piegato il Belgio 39-34, sorpassati i teutonici padroni di casa (45-36), largo successo ai quarti contro Israele (45-27). «La mia presenza sulle pedane di Heidenheim, a dire la verità, è stata un po’ più breve delle mie aspettative. Ciò però non cambia l'esperienza magnifica che ho maturato: ho condiviso l'emozione di un podio in Coppa del Mondo con alcuni dei miei compagni in Nazionale». Considerata la giovane età, il già due volte campione del mondo under 20 nel biennio 2017 e 2016, alimenta costantemente la sua crescita agonistica.

«Certo si poteva chiaramente fare di più, ma sono in ogni caso contento del risultato. Non nascondo il desiderio di poter vivere ancora esperienze come questa, e magari di più importanti. Adesso si lavora e si guarda avanti». Tra un anno infatti le Olimpiadi di Tokyo 2020, prima però le Universiadi a Napoli dal 3 al 14 luglio. Brucia il confronto perso di poco con i russi, poi vittoriosi 36-30 contro l’Ungheria in finale. «Veramente un peccato, ci abbiamo creduto fino alla fine. È stato fatto tanto lavoro ma siamo finiti per rincorrere il punteggio per tutto il match. Loro poi hanno vinto la gara: è stata una piccola delusione ma l'importante è aver capito che eravamo all'altezza di qualunque squadra». Ambizione più che lecite di un figlio di Partenope. 
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