Lampi di Super Mario nel suo ritorno in azzurro
di Marco Lobasso
Del resto, gli attestati di stima arrivati a più riprese in questi giorni confermano che Balo è davvero cambiato, più maturo, più sereno, finanche riflessivo, mentre calcisticamente è sempre fortissimo. Lo ha detto in ritiro il ct Mancini che lo conosce bene, lo ha ripetuto Billy Costacurta e ieri lo hanno ribadito, per esempio, il commissario straordinario Figc Roberto Fabbricini («Spero che per Mario sia davvero la volta buona») e il designatore arbitrale Nicola Rizzoli. Balo in campo è un altro, ma anche fuori: la sua risposta non astiosa sui social agli striscioni razzisti apparsi durante la partita di San Gallo contro l’Arabia lo conferma: «Siamo nel 2018. Ragazzi, basta. Svegliatevi». E prima ancora Mario aveva emozionato dedicando il suo gol a Davide Astori, scrivendo su Instagram: «Lo so che è tardi, lo so che ormai sei là, ma sono convinto che là, in alto, oggi la guardavi con mio papà la partita! Questo gol lo dedico a te», pubblicando anche una foto di Astori con la maglia dell’Italia. Un atteggiamento lontanissimo dai tempi delle famose Balotellate. Qualche anno fa Mario era spesso sui giornali, ma non solo per i gol: la rissa con Mancini al Manchester City, le freccette lanciate dalla finestra sui ragazzi delle giovanili sempre al City, la maglietta dell’Inter gettata in terra di fronte ai tifosi, durante la Champions per protesta. Reazioni sconsiderate che hanno lasciato il segno. Ma ora, Balotelli è tornato. Lo rivedremo domani proprio nella sua Nizza contro la Francia e poi ancora con l’Olanda di De Vrij lunedì. Il conto alla rovescia per il ritorno in A è iniziato.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 30 Maggio 2018, 12:18
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