Mourinho: "Presto per allenare una Nazionale, non sono ancora stanco. Amo i Mondiali come la Champions"

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L'allenatore dello United parla dei Mondiali: "Evento bellissimo, il più importante dal punto di vista sociale insieme alle Olimpiadi. Messi e Ronaldo così forti da rendere le loro squadre tra le migliori, vedo bene anche Brasile e Spagna. Io alla guida di una Nazionale? Ancora è presto, non sono stanco e ho bisogno di allenare tutti i giorni"

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I Mondiali sono sempre un evento attesissimo per tutti gli appassionati, anche per chi nel calcio c'è e vince da tantissimo tempo come José Mourinho. Lo stesso 'Special One', intervistato da GQ, ha parlato della manifestazione che si terrà a breve in Russia: "Tutti quelli che amano il calcio sono entusiasti dei Mondiali – ha dichiarato l'allenatore del Manchester United – La Coppa del Mondo è il calcio, insieme alle Olimpiadi sono il più grande evento sociale dello sport. Anche se il miglior calcio non viene giocato in questi tornei, perchè nei club c'è più tempo per lavorare rispetto alle Nazionali. Ancora oggi è un torneo seguitissimo, anche da chi non ama il calcio. Mentre gioca la Nazionale potresti andare a rubare in qualsiasi negozio che nessuno se ne accorgerebbe, perchè tutti sono concentrati sulla partita. Chi vincerà? Giocatori come Messi e Ronaldo sono così bravi da poter rendere le loro squadre le migliori. Il Brasile, grazie a Tite, gioca bene tatticamente e difensivamente, ma ha ancora quel talento brasiliano naturale. Saranno squadre da guardare bene. Per le europee, invece, la Spagna è davvero forte, ma ai Mondiali può esserci sempre la sorpresa”. Ma quando vedremo Mourinho ai Mondiali? “Questo momento non è affatto vicino, il mio lavoro è ancora allenatore di club. Ho bisogno di giocare partite ogni settimana e di allenare ogni giorno. Sono ancora lontano dall'essere stanco", le parole dello 'Special One'.

"Mondiali e Champions League le due coppe che contano di più"

E allora il portoghese continuerà a osservare i Mondiali da spettatore, come fatto fino ad ora. "Il giocatore più forte? Non ricordo tutto, ma conosco giocatori come Bobby Charlton ed Eusebio. Poi, dagli anni '70 in avanti, ce ne sono davvero tanti da scegliere: Beckenbauer, Pelé, Maradona, il brasiliano Ronaldo. Ce ne sono così tanti e ogni quattro anni sembra esserci una nuova stella. Per me è impossibile confrontare giocatori di diverse generazioni. Il momento più bello? Quello in cui il capitano della squadra solleva la coppa. E le due coppe che contano di più sono la Champions League e la Coppa del Mondo. Quando sei un ragazzino, o un giovane calciatore, o anche un giovane allenatore, e vedi un giocatore che alza la Coppa del Mondo, sogni sempre di arrivare a quel livello. Ci ho pensato molto quando ho alzato il trofeo della Champions League”. E Mourinho, ovviamente, tiferà per il Portogallo: “E' arrivato in semifinale nel 2006 e ha vinto gli Europei nel 2016, quindi significa che siamo tra le migliori squadre al mondo. Nel nostro paese ci sono sempre nuovi talenti e oggi ci sono calciatori ancora migliori rispetto a due anni fa. Quindi il Portogallo può fare qualsiasi cosa".