PIANETA ASIA

Il caso Sidoti: intesa Palermo-Tokyo per la beatificazione

di Stefano Carrer

Durante la visita di Papa Francesco a Palermo a settembre incentrata sull'omaggio al Beato Pino Puglisi, e' stata portata alla sua attenzione la straordinaria vicenda di un altro sacerdote palermitano “di frontiera”, Giovanni Battista Sidoti (1667-1715), con il dono di un dipinto di una pittrice giapponese che lo ritrae. Sidoti e' noto come l'”ultimo missionario” in Giappone, dove si reco' agli inizi del ‘700 in tempi in cui il cristianesimo era da decenni proibitissimo. La tomba coni suoi resti e' stata ritrovata nel 2014 a Tokyo, nell'area dell'antica prigione dei cristiani in cui passo' alcuni anni.
Ora si pensa a una causa di beatificazione per il suo martirio. Normalmente, il processo inizia nella diocesi in cui e' morto il personaggio in fama di santita'. In questo caso la diocesi di Palermo, che ha piu' mezzi e competenze, ha chiesto a quella di Tokyo di poterlo avviare, ricevendo risposta positiva. Si resta in attesa della decisione della Congregazione delle cause dei Santi sulla competenza territoriale, come spiega Don Mario Torcivia, che ha scritto la biografia del Sidoti e attende di esser nominato postulatore (tra l'altro fu lui a redarre la “positio” per la causa di don Puglisi). In Giappone molti cattolici pregano e trovano ispirazione nella figura del Sidoti, paradossalmente ancora poco nota nella sua Palermo, dove un ritratto del fratello maggiore Filippo, anche lui religioso, sta nella Cattedrale. La motivazione della possibile beatificazione e' nel martirio, in quanto Sidoti mori' per il severo inasprimento del regime carcerario avvenuto quanto le autorità scoprirono che aveva battezzato i suoi due servitori-guardiani giapponesi. In Giappone hanno ricostruito il suo volto in 3D e il Museo della Scienza di Tokyo gli ha dedicato una mostra: viene molto apprezzato che uno dei più insigni intellettuali giapponesi dell'epoca, Arai Hakuseki (consigliere dello shogun), ebbe interessanti dialoghi con lui in carcere e cerco' di salvarlo e farlo rispedire in patria, contro le leggi dell'epoca. Una testimonianza di come cultura, umanità e rispetto superino frontiere e proibizioni politiche.
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