Il green: dalla moda al PNRR

Si potrebbe parlare di una serata nella quiete dei dolci declivi nei dintorni di Anghiari se non fosse per il sottile strato di polvere causato dall’afflusso delle innumerevoli auto in arrivo che rompono l’incantevole silenzio.

Siamo al Castello di Sorci per lo spettacolo di Tovaglia a Quadri: Liceo Contadino, su testo di Paolo Pennacchini e Andrea Merendelli che ne cura anche la regia. Un tuffo nel passato per riproporlo, con una certa approssimazione, al presente: un modello di vita sostenibile per noi e per la terra che stiamo calpestando.

Chiacchiericcio. Immancabile nelle tavolate affollate, mentre si pranzi o ceni, è bruscamente interrotto da voci di donne e uomini che iniziano a tessere una trama nel tentativo di giustificare e motivare la necessità della nascita del suddetto liceo attraverso l’acquisizione dei fondi pubblici necessari alla sua realizzazione (leggasi il PNRR che ripagheremo per decenni con gli interessi). Un Liceo, non un Istituto Agrario, in linea con le attuali normative scolastiche che ‘nobilitano’ col termine improvvisati curricula, il quale potrà essere realizzato solamente sottostando agli ‘scientifici’ algoritmi predisposti dalle Commissioni di controllo che avrebbero la pretesa di essere imparziali ma che, in effetti, impongono l’adesione alle logiche di coloro che li hanno progettati per accedere ai fondi europei.

Racconti di lotte ed eccidi passati si mescolano a controversie locali mai assopite tanto da rasentare quasi le leggende che circondano da sempre il mondo contadino. Un Conte, l’ideatore dell’operazione, che della terra conosce poco ma che con vari artifici cerca di accaparrarsi gli stanziamenti pubblici necessari alla realizzazione dell’opera. Un maggiordomo vagamente in stile British a scandire i tempi dello spettacolo – legati, ovviamente, a quelli culinari che si intrecciano all’evolversi degli eventi. Interessanti gli intermezzi musicali per evocare fatiche e lotte dell’epopea contadina.

Nel contesto, oltre alla madre terra evocata dalla ‘strega’ del villaggio, il prete, allontanato negli anni passati dalla comunità per essere un po’ troppo vicino a Peppone. Di contorno, alcune macchiette, quali la signora tutta selfie, degna rappresentante di quella nuova Milano da bere tutta social e griffe, con la figlia in età scolare che, messa alla prova, mostra quanto possano essere crudeli i giovani ‘innocenti’.

La cena, non sempre all’altezza delle attese – anche se rispettosa delle eventuali allergie dei commensali – si mescola ai racconti e ai commenti degli ospiti, favorendo lo scambio di opinioni e la socialità anche tra sconosciuti che, casualmente, si trovano fianco a fianco.

Tutti a zappare  i campi”, sembra il messaggio finale, ma con il libro in mano: forse in ricordo dei tempi della Rivoluzione culturale cinese, così da poter accedere, oltre al lavoro, alla cultura attraverso una inverosimile struttura scolastica ad hoc. Cultura contadina legata all’esperienza e alle tradizioni oltre che alla meccanizzazione che nel nostro caso è rappresentata da uno splendido Landini a testa calda – il trattore, che fa bella mostra di sé difronte alla cappella del casolare.

Una drammaturgia che rimanda, forse involontariamente, alle scelte fatte dai giovani di quasi un paio di generazioni fa che, alla fine degli anni 80 del Novecento, li portò a rifiutare i modelli consumistici avanzanti, rifugiandosi in campagna o in borghi semi-abbandonati o, ancora, a sviluppare un pensiero politico anti-globalizzazione.

Questo spettacolo ha il pregio, per coloro che hanno vissuto nelle campagne del Secondo Dopoguerra, di rammentargli la fame, la fatica e i soprusi che pativano contadini e mezzadri; e di mettere il dito nella piaga dell’utilizzo dei fondi del PNRR non solo da parte dei privati ma, come nel caso di Coltano, di un Governo come quello Draghi (si presume in accordo con la Regione Toscana) che – contro il parere dell’autorità del Parco di San Rossore e degli abitanti locali – li voleva stornare al verde utilizzandoli, al contrario, per costruire su un’area protetta le caserme per i Carabinieri cinofili e i reparti della Folgore. In questo caso, l’unico verde che avrebbero potuto vantare il progetto era forse quello dei muri delle caserme.

Lo spettacolo continua nell’ambito di Tovaglia a Quadri 2022:
XXVII° edizione
Castello di Sorci
Anghiari (Ar)
da mercoledì 10 a venerdì 19 agosto 2022, ore 20.15

Liceo Contadino
drammaturgia originale Paolo Pennacchini e Andrea Merendelli
regia Andrea Merendelli
con gli abitanti della Valtiberina e Michele Guidi