India mette al bando TikTok: incentiva pornografia e violenze

India mette al bando TikTok: incentiva pornografia e violenze
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TikTok in India era una delle app più amate dai giovani, con una userbase invidiabile da 120 milioni di utenti. Era, perché ora il Governo indiano ha deciso di bloccarla: "incentivava violenza e diffusione di pornografia". L'azienda dietro all'app aveva fatto ricorso, ma la Corte Suprema l'ha rigettato.

Ma come si è arrivati al blocco di TikTok in India, vale a dire quella che verosimilmente era l'app più popolare nel Paese, e che nel resto del mondo —nonostante qualche episodio isolato— viene considerata assolutamente innocua? La richiesta di blocco parte dall'Alta Corte di Madras, che aveva sostenuto che l'app fosse un pericolo per i bambini, favorendo lo scambio di contenuti porno. E, in effetti, in passato la cronaca indiana aveva riportato numerosi episodi agghiaccianti, ad esempio pochi giorni fa un ragazzo di 19 anni si è ucciso per errore, mentre armeggiava con una pistola che voleva usare per creare un video "ironico" da caricare su TikTok.

Ora TikTok è stato bannato definitivamente in India, anche se il blocco sembra facilmente aggirabile: infatti chi aveva già scaricato l'app la può continuare ad usare, mentre gli altri, almeno su Android, la possono scaricare facilmente usando le tante piattaforme che distribuiscono i file .Apk fuori dai canali ufficiali.

Proprio a febbraio avevamo riportato il sinistro monito di un gruppo di avvocati: "TikTok è terreno di caccia per pedofili e malviventi". Nel frattempo, lo scorso dicembre Facebook ha lanciato la sua risposta alla popolare app rivale.