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Cina: sì ad internet libero, ma solo su un’isola turistica

Internet libero arriva, finalmente, anche in Cina. O, per lo meno, nell’Hainan, una zona di un paese che ad oggi risulta sotto una forte censura per quanto riguarda il web, accessibile solo in parte dall’interno dei confini a causa del grande firewall cinese che blocca l’accesso a diversi portali e servizi.
A cura di Marco Paretti
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Internet libero arriva, finalmente, anche in Cina. O, per lo meno, in una zona di un paese che ad oggi risulta sotto una forte censura per quanto riguarda il web, accessibile solo in parte dall'interno dei confini a causa del grande firewall cinese che blocca l'accesso a diversi portali e servizi, tra cui la maggior parte dei social network. Presto, però, una parte della Cina abbandonerà questo blocco. È l'annuncio dell'Hainan, l'isola tropicale nel sud della Cina, nel tentativo di attirare più turisti stranieri che ora potranno pubblicare foto su Facebook o guardare video du YouTube. Azioni che nel resto del paese non è possibile svolgere se non ricorrendo a stratagemmi.

L'amministrazione dell'Hainan ha annunciato la realizzazione di zone di raccolta all'interno delle quali i turisti potranno accedere ai siti solitamente bloccati nei confini nazionali, compresi i social network. L'obiettivo è quello di aumentare del 25 percento gli arrivi in termini di turismo per raggiungere il numero complessivo di 2 milioni di visitatori entro il 2020. Un traguardo raggiungibile solamente attirando i turisti stranieri e non solo, come avviene ora, quelli cinesi; negli anni i tentativi di rilanciare l'isola sono stati molti, ma hanno per lo più portato alla realizzazione di bolle immobiliari poi esplose rovinosamente.

Così il governo si gioca la carta dell'accesso libero al web, ma non solo. Tra le novità annunciate per l'isola tropicale troviamo anche nuove tratte aeree e l'obbligo per gli esercizi commerciali di accettare tutte le carte internazionali, anche di circuiti come Visa e MasterCard. Resta però escluso il gioco d'azzardo: a differenza di quanto ipotizzato negli ultimi mesi, il governo non ha aperto all'industria delle scommesse. Infine, all'isola sarà possibile accedere anche senza visto per le vacanze caratterizzate da una durata massima di 30 giorni: in Cina, invece, bisogna possedere un visto per superare i rigidi controlli doganali.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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