Rimini, minaccia di morte la figlia per lo stile di vita occidentale

Cronaca
La ragazza, una 20enne, si trova ora nella struttura dell'associazione "Rompi il silenzio" (Foto: Archivio Ansa)
01_Unicef_pedopornografia_Ansa

Il padre, un cittadino tunisino, è stato denunciato alla Polizia. La giovane si trova ora nella struttura di un'associazione che si batte contro la violenza sulle donne

Un cittadino tunisino di 50 anni è stato denunciato a piede libero per minacce. È accaduto a Rimini. L'uomo avrebbe picchiato e minacciato di morte la figlia, una ragazza di 20 anni, perché ritenuta colpevole di condurre uno stile di vita "all'occidentale". La giovane è ora ospite di un'associazione che si batte contro la violenza sulle donne.

Le minacce e la chiamata al 113

Secondo la ricostruzione dei quotidiani locali, i fatti risalgono alla fine di agosto: dopo un pestaggio da parte del padre, la ragazza, terrorizzata, chiama il 113. Nemmeno l'arrivo degli agenti di Polizia riesce a calmare l'uomo, che continua a inveire contro la figlia: non vuole che viva "all'occidentale", attuando i comportamenti tipici delle sue coetanee, e per questo l'ha ripetutamente minacciata di morte. La Polizia mette in sicurezza la ragazza, scoprendo che quello è solo l'ultimo episodio di un rapporto molto tormentato: il padre limita sensibilmente la sua libertà e le vieta categoricamente di frequentare persone di sesso maschile. Le minacce che le rivolge sono pesanti. Come riporta Il Resto del Carlino, infatti, in un'occasione le avrebbe anche puntato un coltello esclamando: "Te lo infilzerò nella pancia".

La denuncia della giovane

La giovane decide di raccontare tutto agli agenti presenti, denunciando il padre. Da allora, la 20enne è ospite della struttura "Rompi il silenzio", un'associazione che si batte contro la violenza sulle donne. Sui comportamenti del padre, musulmano rigoroso, sono in corso le indagini della squadra mobile: per lui potrebbe configurarsi anche il reato di maltrattamenti.  

Cronaca: i più letti