Calolziocorte, proteste contro le zone off-limits per i migranti

Lombardia
Foto di archivio (ANSA)

Duecento persone hanno partecipato al presidio promosso per contestare il Regolamento comunale sulle strutture di accoglimento per migranti adottato dalla maggioranza locale 

Un presidio silenzioso è stato organizzato oggi a Calolziocorte, in provincia di Lecco, per protestare contro il Regolamento comunale sulle strutture di accoglimento per migranti adottato dalla maggioranza locale. Duecento le persone che hanno preso parte alla manifestazione promossa dal gruppo d’opposizione "Cittadini Uniti per Calolziocorte". Tra i presenti cittadini calolziesi, amministratori, sindacalisti e membri di associazioni. In base al contestato regolamento voluto dall'amministrazione di centrodestra, centri per l'accoglienza di richiedenti asilo a Calolziocorte non potranno essere realizzati nelle zone definite "rosse", cioè vicino alla stazione e alle scuole. In quelle definite "blu", nelle vicinanze di oratori e biblioteca, servirà invece l'autorizzazione del Comune.

Le ragioni del presidio

Cesare Valsecchi, ex sindaco della cittadina e capogruppo di "Cittadini Uniti", ha spiegato la finalità del presidio: "Siamo di fronte a un provvedimento molto grave che lede i diritti delle persone e i principi fondamentali. Parlare di apartheid forse è eccessivo, ma questo rischia di essere il primo mattone, sia pure posto magari involontariamente, di una strada pericolosa. Anche ai tempi del nazifascismo si è partiti con misure di questo genere. Siamo convinti della necessità di revocare questo Regolamento". La maggioranza leghista invece ha ribadito che il regolamento vuole solo avere la finalità non di vietare ma di disciplinare eventuali strutture d'accoglimento per migranti.

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