Migranti, scontro su rimpatri. Berlino frena: nessun volo verso Italia

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Il ministro degli Interni italiano Matteo Salvini e quello tedesco Horst Seehofer (Ansa)
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Il governo tedesco smentisce l'ipotesi di charter per riportare i migranti nel Paese di primo approdo. Il ministro Salvini, che aveva minacciato la "chiusura degli aeroporti": "Se questi voli non esistono, neanche problema esiste"

"Nel weekend si è parlato di voli dalla Baviera e l'informazione non era corretta: un piano del genere non esiste”. Così Berlino - attraverso il portavoce del ministero dell'Interno, Soeren Schmidt - smentisce che siano mai stati programmati dei voli dalla Baviera per riportare dei migranti “secondari” in Italia (arrivati nel nostro Paese per poi andare in Germania). Il governo tedesco afferma poi di non avere "alcuna preoccupazione" sulla collaborazione con Roma in materia. Il ministero dell’Interno Matteo Salvini, che aveva minacciato la chiusura degli aeroporti come già avvenuto con i porti, risponde: "Io mi pongo i problemi che esistono: se la Germania mi dice che questi voli non esistono, neanche il problema esiste". (LO SPECIALE MIGRANTI)

Governo tedesco non fornirà dettagli su eventuali voli

Il governo tedesco ribadisce che non darà informazioni preventive sui voli dei rimpatri dei migranti "per non mettere a rischio la riuscita della misura". Ma assicura anche che quei voli possono avvenire soltanto se autorizzati, secondo le regole di Dublino. A una domanda diretta sul fatto se siano previsti rimpatri di migranti dalla Germania in Italia il 9 ottobre, cioè domani, il portavoce del ministero dell'Interno tedesco ha sottolineato che il governo non dà informazioni: "Non forniamo dettagli". È possibile che vengano programmati voli di rimpatri verso l'Italia, senza un'autorizzazione preventiva italiana? "Questo non è possibile per le regole di di Dublino e non posso immaginare che accada", ha risposto il Schmidt. Ieri lo stesso portavoce aveva detto che "non sono pianificati voli di rimpatri nei prossimi giorni per l'Italia".

"Su Dublino c'è una prassi con l'Italia e non cambia"

Il portavoce ha poi proseguito: "Va fatta una distinzione fra l'accordo con l'Italia sui respingimenti immediati, ancora sul tavolo, e le procedure di Dublino”. E ha concluso: “Per quel che riguarda le regole di Dublino, con l'Italia c'è un processo collaudato, la prassi va avanti, dal nostro punto di vista non è cambiato nulla, e a questo continueremo ad attenerci".

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