Camorra, fermati presunti membri della 'nuova gerarchia dei Casalesi'

Campania
Foto di archivio (ANSA)

I due indagati devono rispondere dell'accusa di estorsione aggravata dalle modalità mafiose nei confronti di un imprenditore edile

Due presunti estorsori ritenuti esponenti della cosiddetta 'nuova gerarchia dei Casalesi', la cosca nata sulle ceneri della fazione guidata dal capoclan Francesco Bidognetti, sono stati arrestati dai carabinieri a Scauri, in provincia di Latina, e condotti in carcere su ordine del Gip del Tribunale di Napoli. Si tratta di Mario Fazzone, 43 anni, e di Francesco Pugliese, 41 anni.

Le accuse

I due indagati devono rispondere dell'accusa di estorsione aggravata dalle modalità mafiose. La loro vittima sarebbe un imprenditore edile che stava realizzando un condominio sul litorale casertano, nella località balneare di Baia Domizia. L'uomo sarebbe stato avvicinato dai due presunti esponenti del clan che gli hanno chiesto di pagare il pizzo. L'imprenditore ha pagato 10mila euro in due tranche e non ha denunciato l'estorsione, ma ha confermato quanto accaduto ai carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Aversa che l'avevano scoperta durante le indagini.

Il passato del clan

Dall'inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, è emerso anche che la coppia di emissari avrebbe commesso altre estorsioni nei confronti di imprenditori attivi a Parete, comune del Casertano al confine con la provincia di Napoli, un territorio dove la cosca ha operato sin dalla nascita, con atti intimidatori eclatanti, come quelli del gennaio 2017, quando alcune bombe carta furono piazzate all'esterno dell'abitazione di un imprenditore edile e fuori dalle due sedi, di Parete e Giugliano, dell'agenzia di pompe funebri dell'imprenditore Luciano Russo, colui che ad inizio anni '90 fece scoppiare con le sue denunce il caso del cosiddetto 'caro estinto', che portò all'arresto e alla condanna degli esponenti di spicco dei Casalesi, tra cui lo stesso capoclan Francesco Bidognetti. Già nel giugno 2017 furono arrestati alcuni esponenti della 'nuova gerarchia dei casalesi'. Qualcuno di loro ha iniziato a collaborare con la giustizia, mentre gli altri sono stati condannati con sentenza di primo grado.

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