Catania, sgominata cellula di spacciatori al Cara di Mineo. Salvini: "Chiusura entro 2019"

Sicilia
Un fermo immagine tratto da un video della polizia mostra l'operazione contro la banda di spacciatori (ANSA)

"E' mia intenzione chiudere il Cara di Mineo entro quest'anno - ha detto il ministro degli Interni, Matteo Salvini, in merito alla vicenda -. Più grossi sono i centri più facile è che si infiltrino i delinquenti"

Sgominata una cellula dedita allo spaccio di cocaina e marijuana operante a Catania e in provincia e con base operativa nel Cara di Mineo. Sedici persone sono state arrestate, altri tre indagati sono irreperibili. Il gruppo operava utilizzando il metodo mafioso in varie zone d'Italia ma aveva una propria cellula operativa, chiamata "Viking" o "Supreme Vikings confraternity", a Catania e nel Cara di Mineo. Il centro di accoglienza era uno snodo per l'approvvigionamento di droga da parte dei pusher nigeriani, che spacciavano a Catania, Caltagirone e Caltanissetta. Uno degli indagati è stato bloccato nel capoluogo etneo, un'altro a Bergamo. Tutti gli altri sono stati fermati nel Cara di Mineo e rinchiusi nelle carceri di Catania Bicocca, Siracusa, Messina e Bergamo. Alcuni dei fermati avrebbero collaborato con i trafficanti di esseri umani in Libia. 

Le indagini

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di Catania, hanno permesso di ricostruire struttura e ruoli del sodalizio che imponeva la propria egemonia sul territorio, opponendosi e scontrandosi con gruppi rivali, al fine di assumere e conservare il predominio nell'ambito delle comunità straniere presenti all'interno del Cara di Mineo, creando un forte assoggettamento omertoso. Durante le indagini sono stati intercettati dei rituali dai quali emergeva la fedeltà dei sodali alla confraternita. Un nigeriano ospite del Cara di Mineo ha denunciato aggressioni e una rapina subita da parte di suoi connazionali ospiti della struttura. Inoltre, gli investigatori hanno intercettato un episodio di violenza sessuale di gruppo ai danni di una donna nigeriana ospite del Cara. Nelle abitazioni di alcuni indagati, infine, sono state sequestrate una mannaia e grossi coltelli da cucina, dosi di marijuana e materiale per il confezionamento.

Gli arresti

Al vertice dell'affiliazione ci sarebbe stato William Ihugba, 31 anni, tra i fermati; il gruppo operante a Catania e provincia sarebbe stato guidato da Kingrney Ewiarion, 22 anni, anch'egli fermato. Tra gli altri indagati emerge la figura di Anthony Leonard Izedonmi, 28 anni, fermato in provincia di Bergamo, punto di collegamento con le altre cellule della confraternita in Italia. Le accuse sono di associazione mafiosa, traffico di sostanze stupefacenti o psicotrope e violenza sessuale aggravata

Salvini: "Chiudere il Cara entro l'anno"

"E' mia intenzione chiudere il Cara di Mineo entro quest'anno - ha detto il ministro degli Interni, Matteo Salvini, in un'intervista radiofonica a RTL -. Più grossi sono i centri più facile è che si infiltrino i delinquenti".

Il PM: "Il Cara di Mineo è un grosso errore"

"Posso dire, come operatore del diritto, che il Cara di Mineo, così come è stato concepito, è stato un grosso errore e questo credo che lo riconoscano tutti". Lo ha affermato il procuratore a Catania, Carmelo Zuccaro, in risposta all'annuncio da parte di Salvini riguardo la chiusura del centro. "Così com'é - ha aggiunto il procuratore -, il Cara non funziona assolutamente, non svolge il suo compito ed anzi diventa snodo per i traffici di sostanze stupefacenti, luogo nel quale entrano ed escono criminali e nel quale si svolgono episodi di una brutalità impressionante". "Il racconto delle violenze sessuali subite da donne dimostra come all'interno della struttura di Mineo purtroppo tutto vi è tranne che legalità", ha concluso Zuccaro.

Il commento delle forze politiche

"Complimenti agli inquirenti e alle Forze dell'Ordine che hanno sgominato una cellula della mafia nigeriana che aveva base nel Cara di Mineo. FdI chiede al Governo la chiusura immediata del centro e di combattere la mafia nigeriana con ogni strumento possibile: tolleranza zero", afferma la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. "Il centro di accoglienza per richiedenti asilo siciliano è da tempo teatro di gravi fenomeni di marginalità, degrado sociale e illegalità - affermano i deputati del MoVimento 5 Stelle in Commissione Esteri alla Camera, in una nota -. Già a settembre, avevamo chiesto e ottenuto di visitare il Cara, toccando con mano la situazione e registrando il motivo dalla crescente preoccupazione che genera quella struttura", concludono i deputati.

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