Pd, Matteo Renzi: “Sarò leale a Zingaretti, resto nel partito”

Politica

L’ex segretario del Partito Democratico sull’esito delle primarie: “Rispetto il voto, non alzerò il ditino”. Sul reddito di cittadinanza: “Diseducativo, invita a non studiare, a non impegnarsi”

"Onore a chi ha vinto, rispetto per il voto. Vivo come una liberazione il fatto che ci sia un nuovo segretario. Tocca ad altri. Noi daremo una mano in modo leale e trasparente". L’ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in un’intervista al Corriere della Sera, ha affermato che sarà leale al nuovo segretario del Pd Nicola Zingaretti come a suo tempo lo era stato con Bersani, e ha aggiunto: "Le scissioni noi non le abbiamo fatte; le abbiamo subìte”. Renzi ha poi parlato anche alla radio Rtl confermando che contro l’attuale segretario del Partito Democratico “non alzerò il ditino”. L’ex premier ha toccato anche temi che riguardano l’attuale esecutivo, dai rapporti tra Italia e Francia al reddito di cittadinanza, che reputa "diseducativo, invita a non studiare, a non impegnarsi”.

“Rapporto debito-Pil è ripreso a salire”

L’ex segretario del Pd, nell’intervista al Corriere, ha toccato vari temi anche riguardo alla situazione economica del Paese: “Non bisogna guardare il valore assoluto, ma il rapporto debito-Pil. Che era salito con Berlusconi, Monti, Letta anche perché il Pil era sceso. Noi l'abbiamo stabilizzato al 131%. Ora con Conte ha ripreso a salire. E il Paese è in recessione". E sul Movimento 5 stelle e l’attuale esecutivo giallo-verde, Renzi ha sostenuto che il consenso degli italiani "sta già passando. Intanto sono esplosi i 5 Stelle. E ne rivendico il merito".

“Allearsi con M5S sarebbe stata la distruzione del Pd”

Per l’ex premier, infatti, l’effetto del mancato accordo tra Pd e M5S per la formazione dell’esecutivo dopo le scorse elezioni è stato quello della “distruzione dei 5 Stelle”. Renzi ha rivendicato la decisione di non allearsi con i grillini perché sarebbe stato contro natura: “L'effetto sarebbe stato la distruzione del Pd e la creazione di un bipolarismo 5 Stelle-Lega. Mi sono preso gli insulti di una parte dei dirigenti che quell'accordo lo volevano; ma il mio impegno ha permesso di salvare il Pd".

“Futuro del Pd è roseo”

L’ex segretario del Pd è inoltre foducioso sull’esito delle elezioni europee per i democratici, che andranno "meglio del previsto. E pure alle amministrative. Il futuro del Pd è roseo - perché - Salvini sta iniziando a saturare. In questo sono un esperto: ci ho messo tre anni a saturare la presenza politica. Il film è lo stesso”.

“Reddito di cittadinanza è diseducativo”

Renzi, a Rtl, ha invece ribadito le sue critiche al reddito di cittadinanza (COS'È) che considera “diseducativo, invita a non studiare, a non impegnarsi, favorisce il voto di scambio col meccanismo del navigator”.  Per l’ex premier, per favorire il lavoro, occorrerebbero politiche industriali per creare occupazione, come lo è stata Industria 4.0. "Mi hanno detto 'sei amico di Marchionne'. Lo rivendico, perché sono le imprese che creano i posti di lavoro. A chi sta male si dice, 'io ti aiuto a trovare lavoro', non a essere subordinato al navigator”.

Si decida sulla Tav

Sulla Tav, poi, l’ex segretario Pd ha invitato il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli a prendere una decisione: “Basta cincischiare, si dica o si o no”. Mentre riguardo alla situazione con la Francia, Renzi ha affermato che firmerà “l'appello per la nuova Europa di Macron”. "Macron è uno statista - ha proseguito l’ex premier - pensa al futuro dell'Europa. E invece Di Maio che fa? Sta con con Maduro, con i gillet gialli che invocano un colpo di stato militare. Ci mancano solo i nazisti dell’Illinois".

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