24 agosto 2018 - 17:38

Chiamparino: «Controlliamo noi le autostrade del Piemonte»

Pronti investimenti per 800 milioni. «Genova ha dimostrato che l’attuale sistema non funziona». Sulla rete dei trasporti attacca Toninelli: «Da 75 giorni non mi risponde»

di Gabriele Guccione

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Sergio Chiamparino
Sergio Chiamparino

Affila le armi in vista di un autunno che si preannuncia caldo, a cominciare dagli stati generali sulle infrastrutture del Piemonte da lui stesso convocati il 28 settembre, per arginare il rischio di una marcia indietro sull’alta velocità Torino-Lione. Sergio Chiamparino, camiciotto bianco post-vacanze, punta i gomiti sul tavolo della sala della giunta, al piano nobile di piazza Castello. Si mostra preoccupato per il futuro della rete autostradale del Piemonte dopo il crollo del Ponte Morandi. E così lancia una palla all’esecutivo M5S-Lega: «Chiederò al governo — ha preannunciato ieri — il potere di fare controlli sulle infrastrutture del nostro territorio e quello di vigilare sul rispetto delle concessioni autostradali ai privati». La proposta del presidente della Regione va letta nel quadro della trattativa che era cominciata con il governo precedente e Chiamparino conta di riprendere a settembre, per dare maggiore autonomia al Piemonte.

Asti-Cuneo

«Il sistema attuale non funziona e il dramma di Genova lo ha dimostrato. Le strutture centrali dello Stato faticano a fare i controlli. Per le Regioni, invece — è il ragionamento del governatore —, potrebbe essere più facile agire, magari unendosi insieme, penso al Nordovest, e affidando il compito a enti terzi come l’Università». Chiamparino sa bene che «la rete del Piemonte è affidata solo in parte ad Autostrade per l’Italia», essendo perlopiù in mano ai Gavio. «Ma il tema delle concessioni ci riguarda», tiene a sottolineare. E in cima all’elenco delle priorità della giunta regionale c’è il completamento dell’Asti-Cuneo. «Se il piano di investimenti elaborato con il governo Gentiloni e validato dall’Europa, che permetterebbe di mettere a gara tutte le tratte autostradali piemontesi nel 2030, non convince — ha messo in chiaro il governatore —, il nuovo esecutivo ci offra alternative che consentano di completare quest’opera». Come dire, ci metta i soldi; anche se sembra più una sortita provocatoria, che non una strada percorribile.

Chiamparino attacca Toninelli

Quello di Chiamparino è un monito lanciato non senza polemica al ministro dei Trasporti: «Da 75 giorni aspetto da Toninelli anche solo per una questione di rispetto istituzionale, un cenno di risposta alla mia richiesta di incontro che non riguarda solo la Tav, ma tutto il sistema delle infrastrutture e dei trasporti del Piemonte». Ed è proprio su questo «sistema» (al centro della convocazione di fine settembre, a cui verranno invitati anche i colleghi governatori di Liguria e Lombardia, Giovanni Toti e Attilio Fontana) che Chiamparino tiene a mettere in chiaro, numeri alla mano, l’entità degli investimenti che, grazie a fondi europei, statali e regionali, verranno fatti sulla rete stradale del Piemonte tra il 2018 e il 2019. Si tratta, aggiungendo ai 350 milioni di euro che transitano dalla Regione (compresi i 45 milioni destinati alla Province in fase di arrivo) anche i capitoli di spesa dell’Anas e dello Stato, di circa 800 milioni di euro in tutto. Una cifra monstre, «il 90 per cento della quale — assicura Chiamparino — potrebbe partire entro l’anno, anche se in alcuni casi il processo è fermo perché manca ancora il via libera del governo».

Cantieri

Il dettaglio delle centinaia di cantieri che verrebbero attivati è sterminato: si va dalla manutenzione ordinaria e straordinaria di statali e provinciali alla realizzazione della nuova «Pedemontina» tra Masserano e Ghemme e della variante di Demonte; fino alla messa in sicurezza delle tratte esistenti, come le statali 34 del Lago Maggiore e 337 della Val Vigezzo. «La Regione ha fatto la sua parte per assicurare le risorse e per accelerare i tempi di approvazione e di espletamento delle procedure di autorizzazione. Ora spetta soprattutto al governo, visto che Province e Comuni credo che siano ai blocchi di partenza da tempo — afferma l’assessore regionale ai Trasporti, Francesco Balocco — ottimizzare i tempi per l’esecuzione degli interventi».

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