8 dicembre 2018 - 13:24

Comital, la cassa promessa
da Di Maio non c’è: operai di nuovo a rischio

Lunedì scattano i licenziamenti. Il governo: «Spetta ai curatori farne richiesta»

di Christian Benna

Comital, la cassa promessa  da Di Maio non c’è: operai di nuovo a rischio Il vicepremier Luigi Di Maio a Torino a fine ottobre
shadow

Da lunedì i 126 lavoratori di Comital e Lamalù potranno essere licenziati. E rischiano di rimanere senza alcun sostegno economico, perché ad oggi la cassa integrazione promessa da Luigi Di Maio non c’è. A fine ottobre il vicepremier è atterrato a Torino per risolvere la complessa vertenza in cui sono precipitati i dipendenti delle due aziende di laminati Volpiano, dichiarate fallite a giugno. I 126 operai non vedono l’ombra di uno stipendio da 6 mesi. Il bando di gara per la vendita delle società indetto dai curatori fallimentari è andato deserto. Per far fronte alla crisi la Curia di Torino ha istituito un fondo di solidarietà. Il governo ha reintrodotto la cassa integrazione per cessata attività, ma sembra non potersi applicare per il caso di Comital. Un vulnus giuridico che il vicepremier ha provato a risolvere: «Sono qui per salvare i lavoratori di Comital e Lamalù anche se i salvataggi non fanno notizia» aveva detto Di Maio a Torino annunciato un provvedimento che autorizza la cassa. «A oggi non è stata avviata la richiesta di cassa nonostante gli impegni del governo, in quanto al decreto che esclude oneri per le aziende in procedura concorsuale, non è seguita la circolare attuativa», hanno affermato Julia Vermena e Federico Bellono della Fiom di Torino.

Groviglio normativo

Lunedì in Regione Piemonte è in agenda un nuovo incontro per fare il punto della situazione. Perché quel giorno scade la procedura di licenziamento collettivo. E senza cassa integrazione in vista i lavoratori saranno licenziati. «È necessario — spiega Gianna Pentenero, assessora al Lavoro della Regione Piemonte — alla luce del quadro normativo in seguito all’approvazione del cosiddetto Decreto Genova, fare il punto della situazione, verificando l’applicabilità, garantita dal Governo nell’incontro di fine ottobre in Regione, della cassa integrazione per cessazione ai lavoratori delle due aziende». Giorgio Sorial, il deputato che aiuta Di Maio a risolvere le crisi aziendali respinge ogni accusa: «Non manca alcuna circolare. Le norme sono a posto. I curatori fallimentari di Comital possono fare richiesta per la cassa. Se non lo fanno chiedete a loro il perché». Il groviglio normativo rischia di lasciare in mezzo una strada 127 persone. Per Dario Basso di Uilm «I lavoratori non possono pagare il conto di una vicenda gestita come se fossimo in campagna elettorale, a base di annunci e zero riscontri concreti. Il ministro Di Maio a Torino aveva garantito che la soluzione era stata trovata, esigiamo che le promesse vengano mantenute». Claudio Chiarle di Fim rincara la dose: «I lavoratori sono stati presi in giro due volte, la prima da Di Maio e la seconda da chi gli ha detto di fidarsi da Di Maio. Il ministro faccia chiarezza».

© RIPRODUZIONE RISERVATA