26 dicembre 2018 - 13:38

Campo rom, folla accerchia polizia durante il fermo di un 17enne: agente spara in aria

Il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini twitta: «E qualche fenomeno sta dalla parte del ladro. Tutta la mia solidarietà ai poliziotti, tolleranzazero»

di Massimo Massenzio

Campo rom, folla accerchia polizia durante il fermo di un 17enne: agente spara in aria Blitz al campo nomadi
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Momenti di tensione vicino a un campo rom alla periferia di Torino, dove un agente ha sparato un colpo di pistola in aria per tenere lontani una cinquantina di residenti che si avvicinavano minacciosi alla sua pattuglia durante il controllo di un 17enne. È accaduto di notte nella zona di strada dell'Aeroporto, dopo che la pattuglia ha inseguito e bloccato un'auto che viaggiava a fari spenti e a velocità sostenuta.

Il tweet di Matteo Salvini
Il tweet di Matteo Salvini

Non si ferma all'alt

Il 17enne alla guida, che non si era fermato all'alt e aveva tentato di speronare l'auto della polizia, ha chiesto l'intervento degli altri abitanti del campo nomadi in cui vive. Al loro arrivo si sono avvicinati chiedendo il rilascio del giovane e un poliziotto ha sparato un colpo in aria per tenerli a distanza. Gli agenti hanno poi scoperto che il giovane, insieme a due ragazze di 17 e 11 anni che erano a bordo dell'auto, aveva appena rubato materiali in legno da un cantiere e lo hanno denunciato per resistenza e furto aggravato. «E qualche fenomeno sta dalla parte del ladro», ha commentato il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini su twitter, «tutta la mia solidarietà ai poliziotti, sempre dalla parte di chi ci difende! tolleranzazero».

Calderoli: «Giù le mani dai servitori dello Stato»

Sulla vicenda diversi gli interventi dal mondo della politica. Tra questi anche il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli che ha espresso «totale solidarietà agli agenti di polizia accerchiati e minacciati da una piccola folla di cinquanta rom che li hanno assediati solo perché stavano compiendo il loro dovere». «Ma questa solidarietà - ha aggiunto - dovrebbe arrivare anche da sinistra. Complimenti agli agenti che hanno saputo ben gestire la situazione, evitando che degenerasse, ma quanto è accaduto è inaccettabile. Adesso basta, la settimana scorsa gli ultras a Roma che cercano di linciare un carabiniere, ora questi rom: giù le mani dai nostri servitori dello Stato. Chi aggredisce un nostro uomo in divisa deve finire in galera».

«Grave campanello di allarme»

Il segretario generale provinciale del Siap, Pietro Di Lorenzo ha parlato di «ennesimo grave campanello di allarme che non deve essere ignorato». «La fuga dei ragazzini poteva finire in tragedia e stupirsi che un agente abbia dovuto sparare in aria per difendere la pattuglia dall'assalto delle decine di rom intervenute sarebbe ipocrita e ingiustificato», ha aggiunto. «Da anni denunciamo la necessità di ristabilire le condizioni di sicurezza nella zona, sia per gli occupanti sia per il quartiere. Siamo lieti che anche questa volta sia andata bene grazie all'indiscutibile professionalità e sangue freddo degli agenti. Li ringraziamo per aver dato la migliore risposta, anche la sera di Natale, agli strumentali attacchi di questi giorni contro l'operato di chi, mentre tutti festeggiano, vigila e garantisce la sicurezza dei cittadini».

«Servono pene esemplari»

«Non accennano a diminuire i casi in cui le forze dell'ordine per fermare o anche solo controllare alcune persone soprattutto nomadi o stranieri, debbano affrontare e contrastare i rischi di aggressione di altri soggetti che vorrebbero sottrarre i prevenuti dai controlli di polizia», spiega Eugenio Bravo, segretario generale del Siulp di Torino. «Continuiamo a ripetere che servono pene esemplari e rieducative perché diversamente questi comportamenti aggressivi non si attenueranno e non verranno ridimensionati - aggiunge -. Il caso in questione ha costretto l'operatore di polizia a sparare un colpo in aria intimidatorio per evitare che, dopo essere stati circondati, venissero anche aggrediti e perdessero il controllo dei fermati».

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