12 giugno 2018 - 10:44

Torino, ordigno contro il negozio di un esponente di Casapound

Nel mirino lo store Pivert, tra i gestori l’avvocato Arnone che fu candidato alle politiche per il movimento di estrema destra

di Elisa Sola

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Dall’esterno sembra un «normale» negozio di abbigliamento casual. Ma Pivert, da quando ha aperto, è diventato qualcosa di più di un semplice punto di vendita per giovani del centro. È uno dei luoghi di rifermento — quanto meno per il look — dei militanti di Casapound. Una sorta di marchio identitario dell’estrema destra. Scelto anche da Matteo Salvini, che lo scorso dieci maggio, dalla tribuna d’onore dell’Olimpico di Roma, innescò una bufera indossando un giubbotto blu con il simbolo del picchio bianco.

Nella notte tra sabato e domenica Pivert è stato bersaglio di un potenziale attentato. Un ordigno artigianale, composto da un petardo e da un innesco «casalingo» è stato attaccato con del nastro adesivo sulla piccola vetrina del negozio, dove si trova la porta d’ingresso. Poteva esplodere? Non è chiaro, ma sul posto sono intervenuti gli artificieri che hanno lavorato per eliminare ogni rischio. E ora sul caso – di cui è stata informata la procura – indaga la Digos. Alla polizia sono ovviamente noti tutti i collegamenti politici che rinforzano l’associazione tra il marchio (che vanta «una manifattura al cento per cento made in Italy») e i «neofascisti del terzo millennio».

Tra i gestori della bottega torinese di Pivert, fondato a Roma nel 2015 da Francesco Polacchi, ex responsabile nazionale di Blocco studentesco (la branca giovanile di CasaPound), c’è l’avvocato Gino Domenico Arnone, candidato di punta alle scorse politiche. Era il primo nome in lista per la Camera Torino 1 (Centro Crocetta). Dottore di ricerca in diritto civile e comparato, direttore scientifico di un noto portale giuridico, Arnone «svolge l’attività di difensore pro bono per gli italiani in difficoltà», era un passaggio della presentazione del suo profilo politico. E proprio Arnone ieri sera, su Facebook – che usa spesso per pubblicizzare le novità o gli ultimi arrivi di Pivert – ha postato la foto in cui Salvini, dall’Olimpico di Roma, su Twitter scriveva: «Difendo la libertà di pensiero, di parola e di abbigliamento».

Chi ha piazzato l’ordigno esplosivo in via Buozzi sabato notte? Gli inquirenti non escludono alcuna pista. Una prima ipotesi riguarda l’area antagonista, che recentemente ha rivendicato il senso «dei valori antifascisti» e ha annunciato battaglia contro «il razzismo» del nuovo governo. Ma c’è molta attenzione anche all’interno di CasaPound. Due settimane fa la Digos ha fermato alcuni esponenti che avrebbero malmenato un ex militante durante una manifestazione davanti all’Ex Moi. Nulla viene dato per scontato.

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