5 luglio 2018 - 11:04

Olimpiadi, la Tav finisce nel masterplan del dossier di Torino: «Errore grafico»

Nella cartina spunta il tracciato della linea dell’Alta Velocità avversata dal Movimento 5 Stelle. L’architetto Sasso: «Volevamo indicare il Tgv, non la Tav»

di Gabriele Guccione

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La cartina con la Tav La cartina con la Tav

Gli atleti si sposteranno dal nuovo villaggio olimpico all’ex Thyssen, che rimarrà in eredità come polo dedicato all’innovazione, a bordo di auto a guida autonoma. E attorno a loro, per garantire il perfetto funzionamento della macchina delle Olimpiadi, ci sarà un esercito di 30 mila persone: 20 mila volontari, animati dallo stesso entusiasmo delle «giacche rosse» del 2006, e 9.150 lavoratori impegnati, tra staff (2.600), addetti alla ristorazione (2000) e alla pulizia (1400), medici (500) e infermieri (850), soccorritori alpini (200) e addetti alla sicurezza (1800). Sono numeri, e novità (l’auto senza pilota), da capogiro, quelli contenuti nel dossier presentato al Coni martedì e illustrato ieri dalla sindaca Chiara Appendino, insieme all’architetto amico di Beppe Grillo, Alberto Sasso. Da capogiro, benché definiti «low cost», come quelli dei costi previsti per l’organizzazione dell’Olimpiade e i lavori di ammodernamento degli impianti esistenti. Ben 1 miliardo e 178 milioni di euro per la gestione dell’evento e 959 milioni per impianti e infrastrutture. Totale: 2 miliardi e 137 milioni: questo è il budget previsto da Torino se le Olimpiadi invernali del 2026 dovessero essere assegnate al capoluogo piemontese.

Dove si pensa di trovare una tale montagna di quattrini? 390 milioni verrebbero messi dal Comitato olimpico internazionale; 363 dagli sponsor, 181 milioni dalla vendita dei biglietti per le competizioni olimpiche e paralimpiche. I contributi del governo non sono ancora indicati nel dettaglio: si tratta di somme, infatti, tutte da decidere e determinare. E così, nella composizione del budget, si arriva per il momento a un miliardo e 182 milioni, mettendo insieme anche 36 milioni di ricavi dalla vendita di licenze e merchandising e 40 milioni di altri introiti derivanti dalla rivendita di torce olimpiche, diritti, commissioni, camere dei villaggi olimpici e cespiti vari. A illustrare il piano, insieme a Appendino e ai sindaci delle valli, è stato l’architetto Sasso, amico di lunga data di Grillo, che per il lavoro ha ricevuto un affidamento diretto da 49.990,72 euro (appena sotto la soglia oltre la quale scatta per legge l’obbligo di ricorre a una gara pubblica di appalto). Ed è lo stesso Sasso che per sua stessa ammissione ha commesso «un rilevante errore grafico»: sulla mappa che indica la dislocazione dei siti olimpici è stato infatti disegnato come esistente il tracciato dell’alta velocità Torino-Lione, l’opera pubblica considerata dal M5S il male assoluto. «Volevamo indicare — è stata la giustificazione — il Tgv, non la Tav».

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