2 maggio 2018 - 20:42

Carcere duro per i fratelli Crea,
boss della ‘ndrangheta a Torino

Il 41 bis applicato per la prima volta in Piemonte: «Comandano anche se detenuti»

di Massimo Massenzio

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Per la prima volta in Piemonte due boss della ‘Ndrangheta torinese finiscono al «carcere duro». Su richiesta della Direzione distrettuale antimafia presso la procura, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha deciso di sottoporre al «41 bis» i fratelli Adolfo e Aldo Cosimo Crea, arrestati dai carabinieri del Nucleo investigativo a gennaio del 2016 e ritenuti fra i massimi esponenti della criminalità organizzata calabrese a Torino. I fratelli Crea dopo il primo grado del processo «Big Bang» sono stati condannati rispettivamente a 14 anni e 10 mesi e 10 anni e 4 mesi di reclusione. Aldo e Aldo Cosimo Crea, 46 e 44 anni, originari della Locride, sono stati più volte arrestati e coinvolti in diverse inchieste sulla criminalità organizzata. Secondo gli investigatori torinesi hanno scalato i vertici della ‘Ndrangheta torinese issandosi a capo del «Crimine», la cellula violenta delle cosche. Tre anni dopo l’operazione Minotauro sono usciti dal carcere, ma nel 2016 sono tornati in cella grazie all’inchiesta «Bing Bang» che aveva fatto luce su un giro di estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti torinesi. Il «41bis» si è reso necessario perché, secondo gli inquirenti, i due fratelli continuavano a esercitare la loro influenza anche dal carcere, come capi della locale di San Mauro. L’esistenza della locale, in base alle indagini dei carabinieri, sarebbe stata confermata dall’arresto, avvenuto lo scorso 28 febbraio, di altri 2 affiliati, accusati a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione con l’aggravante del metodo mafioso e trasferimento fraudolento di valori. In quell’occasione erano stati anche sequestrati 3 negozi a Torino e provincia, a dimostrazione dell’autorevolezza della caratura criminale del gruppo capeggiato dai fratelli Crea.

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