I quattro anni e quattro mesi di reclusione del primo grado sono diventati un anno e otto mesi. E le accuse di sfruttamento della prostituzione minorile e cessione di sostanze stupefacenti a favore di ragazzi minorenni sono state cancellate. In piedi è rimasta solo la contestazione dell’utilizzo di droga per fini personali. Per il manager 57enne torinese Roberto Lopresti è la fine di un brutto incubo. Un incubo nel quale era piombato nel febbraio del 2016, quando venne indagato con altre dodici persone per presunti festini a base di cocaina ai quali, secondo l’accusa, avrebbero partecipato anche giovanissimi stranieri non ancora maggiorenni. Festini che sarebbero stato organizzati in eleganti appartamenti di via Roma. Nel processo di secondo grado che si è concluso oggi, 17 maggio, Lopresti era assistito dall’avvocato Giuseppe Fiore. Due imputati romeni, difesi invece dagli avvocati Davide De Bartolo e Antonio Genovese, sono stati condannati alla pena di 2 anni e quattro mesi di carcere per favoreggiamento della prostituzione. La sentenza è stata pronunciata dai giudici della Corte d’Appello di Torino.
