19 settembre 2018 - 12:55

Olimpiadi 2026, Salvini: «Avanti con Milano-Cortina». Appendino: «Quel ticket era già pronto»

Il presidente del Coni Malagò: «Torino può ripensarci, è ancora in tempo»

di Redazione online

shadow

«Torino può ripensarci, è ancora in tempo». Parola di Giovanni Malagò. Una candidatura a tre sarebbe dunque ancora possibile per il presidente del Coni, che ospite di «Radio Anch’io» su RadioUno e poi negli studi di RaiNews ha detto:«Se Torino può ripensarci? Siamo assolutamente in tempo, spero ancora che prevalga il buon senso. Come si fa a litigare e discutere oggi per un evento che si terrà fra 8 anni? Il Cio ci aveva fatto i complimenti per una candidatura che in questo momento, per questioni campanilistiche, è stata mandata a gambe all’aria». Ma la partita è «assolutamente aperta», nella consapevolezza che senza Torino, la candidatura italiana sarebbe più debole. Presentarsi con Milano e Cortina, «ipotesi che non ho tirato fuori io, il Coni ha solo recepito che c’era questa nuova ipotesi», rischia di trasformarsi nell’ennesima occasione persa, «è autolesionismo assoluto».

Appendino e Salvini

«La candidatura a tre è nata come un pasticcio e così è finita - afferma la sindaca di Torino, Chiara Appendino, in un’intervista a La Stampa -. II ticket Milano-Cortina era pronto già in estate, quando il Coni pensava che mi sarei sfilata». «Pare che sia stata Torino a tirarsi indietro, ma è assolutamente falso - sostiene poi ai microfoni di Sky -. Torino ha seguito il percorso come è stato indicato, mettendosi a disposizione del Governo. Ha chiesto chiarezza su certi elementi, la bozza di protocollo mandata venerdì sera dal sottosegretario Giorgetti, a cui dovevamo rispondere entro il lunedì mattina, non dava queste risposte». «Le candidature a tre sono molto complesse, non sono mai state fatte - spiega -, non è chiaro chi garantisce, mentre si poteva scegliere la candidatura di una città, che sarebbe stata più semplice dal punto di vista della gestione ma anche dal punto di vista della costruzione dell’evento, perché c’è un unico territorio da gestire». Sulla questione interviene anche Matteo Salvini: «Fondi privati ci sarebbero. Se qualcuno per problemi politici si ritira, e penso a Torino, è dovere degli enti locali e del governo sostenere chi non lo fa» afferma il ministro dell’Interno in conferenza stampa al Viminale. «Da cittadino italiano, da sportivo, da padre di famiglia e da vice premier - sottolinea il leader leghista - farò tutto quanto possibile perché l’Italia abbia le Olimpiadi invernali. Quello che coinvolge l’intero arco alpino è un progetto bellissimo, ed è un progetto italiano non torinese o milanese, sarebbe stato affascinante dal punto di vista mediatico e sportivo. Le rivalità di campanile di fronte a un progetto utile a 60 milioni di italiani vanno accantonate: continuiamo a lavorare per mettere d’accordo tutti. Spero ancora si possa andare avanti in tre altrimenti si andrà avanti in due»

Fontana e Sala

Attilio Fontana, governatore della Lombardia, sembra pronto a fare a meno di Torino. «Al di là del fatto della cosa curiosa che se eravamo in tre lo Stato metteva le garanzie invece in due non le mette più, credo che come regioni si possa direttamente garantire la copertura e nel frattempo trovare quei privati, eventuali sponsor, che possono contribuire a coprire le spese». E Giuseppe Sala, sindaco di Milano, ai microfoni di RTL 102.5: «Certamente nel brand il nome sarà Milano-Cortina 2026, il sindaco di Cortina mi ha confermato che non c’è nessun problema. Oggi è la data ultima per confrontarsi con il Cio e per dire che ci siamo. Il Cio chiede che qualcuno garantisca che i fondi ci siano. Se non lo fa il Governo, lo fanno le due regioni, il Pil di Lombardia e Veneto è più alto di quello svedese e di quello austriaco».

Zaia: tifo per il tridente

Luca Zaia, governatore della Regione Veneto, ammette che «trovare di punto in bianco 400 milioni in due città non è una cosa da tutti i giorni, spero ci sia il sostegno del Coni se si va verso la soluzione a due, ma tifo sempre per la soluzione a tre. Faccio un ultimo appello a Chiara Appendino, nel senso che una soluzione sono convinto che la si trova per dare anche soddisfazione a Torino. Ho creduto fino in fondo al tridente, abbiamo fatto tutti un passo di lato dicendo rinunciamo ognuno al nostro dossier e ci mettiamo tutti insieme».

Chiamparino

«Faccio mio l’appello di Zaia - gli fa eco il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino - Se il problema è il posizionamento nel logo, per quello che mi riguarda si può andare avanti dando mandato ai grafici di trovare un logo che sia rispettoso della dignità di tutte le città. Credo che Appendino voglia le Olimpiadi, ha fatto una battaglia contro la sua maggioranza. Se il problema è come si costruisce il logo fra le tre città, garantito che hanno pari dignità, sono pronto a sedermi a un tavolo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA