12 aprile 2019 - 10:20

Porta Nuova, nella chiesa in stazione di Fra’ Giuseppe tra regionali e Frecce

Al binario 20 la cappella dove celebra la messa sabato pomeriggio e domenica. Il cappellano ferroviere è un ex giudice della Sacra Rota: «Venite a trovarci»

di Christian Benna

Porta Nuova, nella chiesa in stazione di Fra’ Giuseppe tra regionali e Frecce Frate Giuseppe, cappellano ferroviere alla stazione di Porta Nuova a Torino (Lapresse)
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TORINO - Il prossimo treno per il paradiso è in partenza al binario 20 di Porta Nuova. Lì dove i passeggeri si affrettano per salire a bordo dei convogli diretti verso i monti della Val di Susa, c’è un ex giudice della Sacra Rota, che dopo aver annullato tanti matrimoni, adesso prova a fermare il tempo che va sempre più veloce. «Qui tutti vanno di corsa, io ho scelto di non muovermi e di benedire i ferrovieri e i viaggiatori». Frate Giuseppe, nato 88 anni fa a Ponzano, paesino di mille anime nell’Alessandrino, è il cappellano di Porta Nuova. Il suo regno dei cieli in terra è una piccola chiesa in fondo al binario 20, «non è ben segnalata ma vi garantisco che c’è, venite a trovarci ogni tanto»‚ dove celebra la messa il sabato nel tardo pomeriggio e la domenica mattina, tra i fischi del capotreno e lo sferragliare delle locomotive. Frate Giuseppe è uno degli ultimi cappellani ferroviari d’Italia.

Nelle grandi e medie stazioni italiane sono rimasti appena una manciata di luoghi di culto, binari dedicati al sacro, in mezzo alla corsa ad alta velocità del «profano». Aperte al pubblico sono rimaste le piccole chiese di Milano, Bologna, Firenze, Napoli e Roma. E anche Torino Porta Nuova. Fra Giuseppe ha scelto di terminare, su questo fronte complicato, gli oltre 70 anni di vita spesi indossando il saio dei frati minori francescani. «Alle messe partecipano poche persone — racconta — Ci sono gli amici che vengono quando possono, c’è qualcuno che si confessa, ma qui tutti sono in partenza o in arrivo, oppure fanno compere nei negozi della stazione. Una ragione in più per celebrare messe e far sentire la voce del Signore in mezzo a questo frastuono». Fra Giuseppe non è un prete di periferia, abituato a battagliare. Lui è stato docente di teologia morale. Ha insegnato a Torino, al Cottolengo, e poi all’Antoniano a Roma. Per trent’anni è stato giudice alla Sacra Rota, «giudice rigoroso, ma non rigorista, ho annullato tanti matrimoni, ora provo a evangelizzare chi va di fretta». La lotta tra sacro e profano ha visto Fra Giuseppe vincitore, almeno al primo round. Perché una delle sue preghiere è stata esaudita. Le messe a Torino sono annunciate dagli speaker della stazioni, dalle stesse voci gracchianti che incalzano i pendolari a salire a bordo dei treni regionali e dei Frecciarossa. «Ma ci vorrebbe qualche segnale in più per ricordare che c’è una cappella in questo luogo». E in questi giorni, prima della messa pasquale che celebrerà il 17 aprile in sala Gonin, la sala d’attesa dei Savoia, benedirà gli uffici della Polfer e quelli dei ferrovieri.

Fra Giuseppe chiude a chiave la piccola chiesa del binario 20 e si stringe tra le spalle. «Non ci sono oggetti preziosi qua dentro, a parte l’organo, ma purtroppo non possiamo lasciare sempre aperto come vorrei. Ma io ci sono, mi potete trovare anche al cellulare», dice sfoderando dal saio francescano un telefono. «La cappella è stata costruita nel dopoguerra, nel 1948. All’epoca io ero già in seminario ad Acqui Terme da 5 anni». Altri tempi. Quando la fame e la vocazione andavano a braccetto e spingevano tanti giovani al noviziato. I treni andavano lenti. E un passaggio in chiesa tra i binari era una benedizione quasi necessaria prima di ogni viaggio. Giuseppe Pesce, 89 anni a novembre, è un figlio della campagna piemontese. Famiglia di contadini, sei fratelli, tutti saliti in cielo. Tranne lui per cui il paradiso può attendere. Perché Fra Giuseppe ha un compito da portare a termine. Evangelizzare il popolo dei binari che va di fretta e portare a beatificazione il protettore dei ferrovieri, il venerabile Paolo Pio Perazzo. Una pratica che lui cura in prima persona, dal binario 20 fino alla Santa Sede.

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