27 aprile 2019 - 10:38

Torino, la lapide di Lorenzo Orsetti deturpata (e subito ripulita)

Il 33enne morto combattendo contro l’Isis. Tracciata anche una svastica. L’associazione neofascista Legio Subalpina: «Prendiamo le distanze, noi rispettiamo i defunti»

di Nicolò Fagone La Zita

Torino, la lapide di Lorenzo Orsetti deturpata (e subito ripulita) La lapide imbrattata
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TORINO - Vandalizzata a Mirafiori la lapide in memoria di Lorenzo Orsetti, il combattente italiano rimasto ucciso lo scorso marzo. Il piccolo monumento al 33 fiorentino morto in Siria è stato sporcato da ignoti con fango e vernice blu. Sul palo reggente, ben visibile, è stato tracciato anche il simbolo della svastica.

In corso Allamano

L’episodio è avvenuto venerdì in corso Allamano a pochi passi dalla sede dell’associazione neofascista Legio Subalpina, inaugurata un mese fa tra il disappunto dei residenti. La targa, dedicata al 33enne che aveva deciso di arruolarsi con le truppe curde dello YPG, riporta in superficie: «Lorenzo Orsetti Orso, partigiano di oggi, per la rivoluzione in Kurdistan e contro il fascismo dello Stato islamista dell’Isis, ucciso in combattimento il 18 marzo 2019», firmato “gli antifascisti”. Completata 15 giorni fa, la targa aveva destato polemiche da parte dell’associazione di estrema destra proprio per il suo contenuto, come manifestato nella pagina facebook: «Troviamo assai esilarante l’espressione “Il fascismo dello stato islamista”. Il fascismo si basa sul ruolo centrale della Nazione, mentre di contro l’islam si basa sul concetto di internazionalismo, tanto caro a certe ideologie, in cui la Nazione non ha alcun ruolo, ma vi è un principio superiore che sovrasta le nazioni». L’organizzazione ha comunque voluto prendere le distanze dal gesto, affermando che «non possiamo che condannarlo senza mezzi termini. La mancanza di rispetto nei confronti dei morti, così come il vandalismo e la distruzione, non ci appartiene, né potrà mai appartenerci».

Ripulita dai residenti

Nel tardo pomeriggio un nutrito gruppo di residenti armato di lucidatrici, sgrassatori e spazzole si è riunito per porre rimedio all’imbrattatura. La polizia, posta a metà tra il luogo dell’episodio e l’associazione, ha evitato qualsiasi scintilla tra le parti. Ripulita quasi interamente, la targa è tornata a ricordare un ragazzo il cui padre attende ancora le esequie.

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