5 maggio 2019 - 16:44

Torino, Wu Ming non sarà al Salone del Libro: «Mai con i neofascisti».
Via anche Carlo Ginzburg e Anpi

Annullato l’appuntamento con Wu Ming 4, avrebbe dovuto presentare l’antologia dei suoi scritti su J.R.R. Tolkien «Il Fabbro di Oxford». Lo storico e saggista in linea con il collettivo: «Scelta politica che non ha nulla a che fare con la sfera della legalità»

di Valeria Catalano

Torino, Wu Ming non sarà al Salone del Libro: «Mai con i neofascisti».  Via anche Carlo Ginzburg e Anpi
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«Gomito a gomito coi neofascisti? Mai». È il titolo secco di un post dei Wu Ming sul blog Giap. E racchiude in breve la motivazione della decisione di annullare la partecipazione al Salone del Libro di Torino. Wu Ming 4 avrebbe dovuto presentare l’antologia di suoi scritti su J.R.R. Tolkien «Il Fabbro di Oxford», in uscita per la casa editrice Eterea domenica 12 maggio in Sala Bronzo. Ma non lo farà perché alla fiera del libro di Torino sarà presente anche la casa editrice vicina a CasaPound Altaforte che ha inoltre pubblicato il libro su Matteo Salvini, «Io sono Matteo Salvini, intervista allo specchio», a cura di Chiara Giannini. L’ufficialità della presenza di Altaforte è arrivata sabato tramite una nota del comitato di indirizzo del Salone. Ne sono seguite le dimissioni dello scrittore e consulente di Nicola Lagioia, Christian Raimo, finito nella bufera dopo un duro post in cui spingeva per un «Salone antifascista e militante» e definiva «neofascisti e razzisti» alcuni editori e giornalisti. I Wu Ming, nel testo pubblicato sul blog, esprimono tra l’altro solidarietà proprio a Raimo «per la campagna d’odio che sta subendo».

Carlo Ginzburg: «Non ci sarò per scelta politica»

E non sono i soli. Sulla stessa linea lo storico e saggista Carlo Ginzburg che pure fa sapere che diserterà l’appuntamento con il Salone: «Informo che annullerò la mia partecipazione al Salone del libro di Torino, prevista per l’11 maggio». Ginzburg avrebbe dovuto parlare del suo ultimo volume «Nondimanco. Machiavelli, Pascal», edito da Adelphi. «Condivido pienamente le dichiarazioni espresse dal collettivo Wu Ming a proposito della presenza al Salone della casa editrice Altaforte, legata a CasaPound - spiega Ginzburg -. La mia, tengo a sottolinearlo, è una scelta politica, che non ha nulla a che fare con la sfera della legalità. Desidero esprimere in questa circostanza la mia solidarietà a Christian Raimo».

Anpi e Zerocalcare

Tocca poi all’Anpi. La Presidente nazionale Carla Nespolo ha annullato la sua partecipazione. Il motivo, sempre lo stesso: «l’intollerabile presenza al Salone della casa editrice Altaforte che pubblica volumi elogiativi del fascismo oltreché la rivista Primato nazionale, vicina a CasaPound e denigratrice della Resistenza e dell’Anpi stessa». E pure il fumettista ZeroCalcare annuncia la sua defezione: «Ciao, in effetti ho annullato tutti i miei impegni al Salone del libro di Torino - scrive in un post su Facebook - sono pure molto dispiaciuto ma mi è davvero impossibile pensare di rimanere 3 giorni seduto a pochi metri dai sodali di chi ha accoltellato i miei fratelli».

Wu Ming: «Mai accanto ai fascisti»

Il collettivo di scrittori bolognese spiega nel testo pubblicato sul blog la scelta di disertare l’appuntamento con il Salone torinese: «A Torino si è compiuto un passo ulteriore nell’accettazione delle nuove camicie nere sulla scena politico-culturale italiana». Questo perché secondo i Wu Ming, venendo meno ad un’assunzione di «responsabilità politica e morale» il comitato d’indirizzo del Salone ha risposto alle critiche mosse per la presenza dello stand Altaforte «nascondendosi dietro il “legale”. Casapound non è fuorilegge, dunque può stare al Salone, basta che paghi». «Per rigettare il fascismo — continua invece il collettivo — non serve un timbro della questura». «Noi — concludono— - riteniamo che i fascisti vadano fermati e, metro dopo metro, ricacciati indietro. Noi riteniamo necessario dare segnali sempre più chiari e forti, come è stato fatto venerdì scorso nella piazza di Forlì. Noi non abbiamo intenzione di condividere alcuno spazio o cornice coi fascisti. Mai accanto ai fascisti. Per questo non andremo al Salone del Libro».

Consiglieri 5 Stelle

A dire la propria sul tema anche alcuni consiglieri del Movimento 5 Stelle di Torino: Damiano Carretto, Maura Paoli e Daniela Albano che sui loro profili social hanno pubblicato un post dal titolo «Fuori il fascismo dal Salone del Libro». «La nostra città, medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza — scrivono — non può e non deve accettare che vengano diffusi messaggi di chiaro stampo fascista all’interno del più importante evento culturale cittadino. Non ritengo che venga leso alcun diritto costituzionale nel voler sancire in modo chiaro e netto che chi si adopera per diffondere ideali che non dovrebbero più trovare spazio nel nostro Paese, non può trovare spazio in un evento della Città di Torino. Mi auguro - conclude il post - che il comitato di indirizzo del Salone riveda la propria posizione ed escluda la società Altaforte Edizioni dalla manifestazione».

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