8 maggio 2019 - 13:04

Altaforte, l’editore Polacchi indagato per apologia del fascismo

In diverse interviste aveva dichiarato: «L’antifascismo è il vero male del Paese». E ancora: «Sono fascista e Mussolini è un grande statista italiano»

di Simona Lorenzetti

Altaforte, l’editore Polacchi indagato per apologia del fascismo Francesco Polacchi durante una manifestazione di CasaPound
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La Procura di Torino ha aperto mercoledì mattina un’inchiesta contro Francesco Polacchi, fondatore della casa editrice Altaforte vicina a CasaPound e al centro delle polemiche per la sua partecipazione al Salone del Libro in cui presenterà un libro intervista sul vice premier Matteo Salvini. Il fascicolo è aperto per apologia di fascismo e Polacchi è stato iscritto sul registro degli indagati. L’inchiesta è partita dopo che il fondatore di Altaforte ha rilasciato alcune interviste in cui ha detto: «Sono fascista e Mussolini è un grande statista italiano». In un’altra occasione ha aggiunto: «L’antifascismo è il male di questo Paese». Questa mattina il Comune e la Regione hanno depositato un esposto in Procura contro Polacchi per le sue esternazioni.

Appendino: «Torino è antifascista»

«La politica non può decidere di escludere qualcuno che regolarmente ha firmato un contratto e che oggi sostanzialmente è a tutti gli effetti soggetto che può partecipare, però la politica può fare un esposto per rimarcare che questi valori non appartengono alla città, che è antifascista, non appartengono alla comunità e al Salone del libro. La magistratura, che è il soggetto terzo che dovrà valutare, ci dirà se è effettivamente apologia di fascismo. Dal nostro punto di vista lo è, ma non tocca a noi decidere». Sono le parole della sindaca di Torino, Chiara Appendino intervenuta a Sky Tg24. E il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino ha aggiunto: «Il Salone del Libro è sempre stato un libero spazio di discussione e di confronto tra tesi diverse, anche opposte. Ma le dichiarazioni fasciste del signor Polacchi sono la goccia che fa traboccare il vaso: è ora di dire basta, con gli strumenti dello stato di diritto, a questo proliferare di manifestazioni antidemocratiche». Ha poi attaccato anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini: «È indecente. Nei comportamenti e nei fatti sta picconando lo Stato di diritto».

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La casa editrice Altaforte


Lo stand Altaforte accanto a Ministero della Difesa e Questura

Intanto, il comitato ordine pubblico e sicurezza che si è tenuto in Prefettura ha deciso che lo stand di Altaforte sarà spostato e collocato in uno spazio più sicuro e defilato del Salone del Libro, accanto a quello del Ministero della Difesa e della Questura. In un primo momento lo spazio espositivo era stato collocato all’Oval.

Lo stand di Altaforte e accanto il listino prezzi dell’Hamburgeria Lo stand di Altaforte e accanto il listino prezzi dell’Hamburgeria

Tutte le defezioni

Nei giorni scorsi la polemica tra i pro e i contro, in merito alla presenza alla buchmesse torinese della casa editrice vicina a CasaPound che ha pubblicato il libro «Io sono Matteo Salvini», è divampata in brevissimo tempo e di lì a poco ha segnato le prime defezioni: da Wu Ming a Carlo Ginzburg e fino al fumettista romano Zerocalcare e Anpi.

Birenbaum sopravvissuta ai lager

Abbandona la kermesse torinese anche Halina Birenbaum, sopravvissuta ad Auschwitz, che avrebbe dovuto portare la sua testimonianza ai ragazzi del «Treno della memoria». Birenbaum parlerà dei campi di sterminio, ma lo farà fuori dai padiglioni, al Corriere Torino ha detto: «Con i fascismi con si scherza. In genere si muore. Io ci sarò per testimoniare quella tragedia. In fiera ci sarà la casa editrice di estrema destra, e io a 90 anni, ultima sopravvissuta dei campi di sterminio, preferisco rimanere fuori. Spero che qualcuno capisca cosa significhi davvero questo mio gesto. E si faccia un esame di coscienza. E magari cambi idea».

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