È un Torino Pride, quello di oggi, attento a storia e attivisti, perché il carro di apertura sarà dedicato ai volti del movimento Lgbtqi, da Enzo Francone a Ottavio Mai. Il corteo partirà alle 16 da piazza Statuto all’angolo con via San Donato, per sfilare attraverso il centro fino in piazza Vittorio Veneto. Ma sarà anche un set cinematografico in movimento, perché oggi prenderanno il via le riprese del film su Franco e Gianni, la prima coppia omosessuale unita civilmente a Torino, a cura di Lacumbia Film. Intanto all’alba sono comparsi alcuni striscioni firmati Forza Nuova contro il Pride definito «uno scempio».
Mancheranno, però, le adesioni delle associazioni religiose, invitate giorni fa a sottoscrivere un appello contro ogni discriminazione, per costruire una «santa alleanza» per i diritti umani. Nessuno ha risposto. «Siamo dispiaciuti – ha commentato Alessandro Battaglia, coordinatore del Torino Pride –, volevamo condividere una o più battaglie giuste, ci auguriamo possa succedere qualcosa. Abbiamo indicato un percorso di dialogo e approfondimento. Le discriminazioni, soprattutto quelle legate alle etnie, si ricollegano a un discorso più ampio sui diritti umani che riguarda anche gli omosessuali».
Intanto, il Torino Pride ha ottenuto il sostegno di Giampiero Leo, vicepresidente del Comitato Diritti Umani e portavoce del Coordinamento interconfessionale «Noi siamo con voi». «Ho trasmesso l’appello a chi ho potuto – ha spiegato – e l’ho apprezzato perché punta su argomenti non divisivi, è opportuno e intelligente». Qualcosa, intanto, si muove. Ieri la sindaca di Torino, Chiara Appendino (che parteciperà), e l’assessore ai diritti, Marco Giusta, hanno incontrato Alessandro Battaglia e le presidenti di Famiglie Arcobaleno e Rete Lenford, Marilena Grassadonia e Maria Grazia Sangalli, per comunicare una nuova iniziativa promossa dal Comune all’interno di Anci: l’apertura di un tavolo tecnico per approfondire le questioni legate alle registrazioni dei figli di coppie omogenitoriali. Anche altri Comuni italiani, infatti, vogliono applicare il «Modello Torino» e stanno chiedendo indicazioni.