27 settembre 2018 - 11:20

Salone Libro, il ministro: «Vogliamo tutelarlo, non vuol dire che lo stiamo acquistando né nazionalizzando»

Bonisoli: «Nel caso della tutela, uno dei vincoli è che chiunque lo acquisti deve darne comunicazione al Mibact che sarà quindi informato di tutti i passaggi di proprietà»

di Ilaria Dotta

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Il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli torna sul tema caldo del Salone del Libro: «Abbiamo seguito la linea di pensiero che avevo anticipato a Settimo. Il Salone del libro fa parte del patrimonio culturale, e come ministero abbiamo avviato un provvedimento di tutela nei confronti dell’archivio e del patrimonio mobiliare della Fondazione per il Libro. Ciò vuol dire che riconosciamo il valore culturale di questo archivio, che comprende anche il marchio, e che una volta concluso il procedimento sarà una cosa sola. Quindi il marchio non potrà essere separato dall’archivio. Economicamente, dalle cifre che ho sentito, non dovrebbe esserci questa grande differenza. Tutelare non vuol dire che lo stiamo acquistando né nazionalizzando. A prescindete dalla proprietà. Abbiamo semplicemente detto che chiunque possegga il marchio deve ricordarsi che il Salone ha un valore culturale di cui lo Stato si fa garante. Nel caso della tutela, uno dei vincoli è che chiunque lo acquisti deve darne comunicazione al ministero, che sarà quindi informato di tutti i passaggi di proprietà di questo bene culturale.

Alberto Bonisoli
Alberto Bonisoli

«Chi possiede il marchio non è uno dei primari interessi del ministero, che può essere però l’ultima linea di difesa. Se nessuno lo volesse - ha concluso - il ministero se ne potrà eventualmente occupare, ma se ci sono altri soggetti che se ne voglio occupare ne siamo ben contenti».

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