2 giugno 2018 - 14:42

Chiamparino sul governo Lega-M5S: «Le nostre priorità: Asti-Cuneo, autonomia e proseguire la Tav»

Il governatore del Piemonte: «Va testato l’atteggiamento del nuovo esecutivo nel momento in cui bisognerà confrontarsi sui dossier più urgenti per la nostra regione»

di Gabriele Guccione

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«Questo governo nasce su presupposti politici opposti ai miei, ma per dare un giudizio da presidente della Regione, e dunque da amministratore aspetto di vederlo all’opera». Sergio Chiamparino sospende il giudizio sul nuovo esecutivo che ha appena giurato al Quirinale. Vuole testarlo alla prova dei fatti: «I dossier su cui confrontarsi con il Piemonte — dice — non mancano. E poi vedremo se sarà un governo che procede sulla base di preconcetti ideologici oppure su azioni concrete».

Presidente, tra i ministri non c’è nemmeno un piemontese: che ne pensa?
«Aspettiamo di sapere chi entrerà nella squadra dei viceministri. Certo nella scorsa legislatura i piemontesi non mancavano. C’erano Enrico Morano, Andrea Olivero, Luigi Bobba, Roberta Toselli».

Si fa il nome della deputata Laura Castelli, storica militante No Tav, per un posto da vice all’Economia: se così fosse, almeno un nome torinese ci sarebbe.
«Io mi sono sempre confrontato con tutti i governi, di qualunque colore e appartenenza politica. Al di là del fatto, poi, che vi siano o non via siano dei piemontesi».

Poter contare su interlocutori che conoscono da vicino i problemi della regione faciliterebbe il lavoro, oltre ad aiutare ad avere contatti più diretti con il governo: non trova?
«Utile, ma non decisivo. Aspettiamo la nomina dei sottosegretari. Il problema fondamentale è un altro: testare l’atteggiamento del governo nel momento in cui bisognerà confrontarsi sui dossier più urgenti per il Piemonte».

Quali sono?
«I dossier aperti sono molti, ma per cominciare ne citerei due, iniziando con quello che mi pare il più importante: il completamento dell’autostrada Asti-Cuneo, un’opera attesa dal territorio ormai da trent’anni».

Che cosa si aspetta su questo tema dal nuovo ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli?
«L’operazione ha già ricevuto il via libera della Commissione europea. Il concessionario, Gavio, è pronto a partire entro quest’anno con i lavori sul tratto tra Cherasco e Roddi-Alba: manca solo un atto del ministero. Per questo chiederò subito un incontro con il ministro Toninelli».

E sull’alta velocità? In proposito Toninelli ha detto ieri che «farà quel che è giusto»: teme che possa arrivare a bloccare l’opera?
«Io mi auguro di no. I due trafori di valico, quello per Lione, e il Terzo Valico, sono entrambe opere strategiche non solo per il Piemonte, ma per il Nord Ovest. Non c’è nessun atto da assumere da parte del governo, poi, se non proseguire con i lavori. Si deve solo andare avanti».

L’altro dossier a cui faceva riferimento?
«È quello dell’autonomia differenziata: insieme alla Liguria chiederemo al neo ministro degli Affari regionali, Erika Stefani, di collegarci all’intesa fatta da Emilia, Veneto e Lombardia».

Ne avevate discusso già con il governo Gentiloni.
«Avevamo chiesto al precedente esecutivo di stare al passo e avevamo ottenuto un impegno in tal senso. Immagino sia un dossier che con il nuovo governo non faremo fatica a riprendere in mano».

C’è qualche altra pratica in sospeso da discutere con Roma?
«Quasi dimenticavo».

Cosa?
«L’altro tra i dossier più significativi».

Quale?
«Le possibili Olimpiadi».

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