23 novembre 2018 - 09:41

M5S, Bertola ai candidati regionali: «Debutto al No Tav day l’8 dicembre»

L’aspirante governatore: «L’aspirante governatore: alla marcia ci saremo tutti, come abbiamo sempre fatto». Ma non la sindaca Appendino

di Gabriele Guccione

M5S, Bertola ai candidati regionali: «Debutto al No Tav day l’8 dicembre»
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«Cos’è, una domanda retorica?». Se la ridono, Davide Bono e Giorgio Bertola, quando viene chiesto loro se l’8 dicembre, alla marcia No Tav, ci saranno anche loro. Il leader piemontese dei 5Stelle e il candidato alla presidenza della Regione danno per scontata la loro partecipazione, come quella di tutti i grillini che si rispettino. Per altri, la sindaca Chiara Appendino, messa alle strette dalla marea arancione del 10 novembre, per dire, la risposta alla domanda (in quel caso, sì scomoda) potrebbe non essere così scontata. Non per loro, però. «Certo che ci saremo, questa volta è a Torino, e saremo tantissimi».

Vista da qui, dal freddo e spoglio seminterrato della pizzeria Vecchia Europa, nel quartiere di Santa Rita, la competizione che a maggio determinerà il prossimo governo del Piemonte, sembra passare lungo la linea della Torino-Lione. Come se non ci fossero destra o sinistra, ma soltanto Sì e No Tav a marcare le differenze degli schieramenti in campo. «Che poi — ragiona con il suo solito pragmatismo Giorgio Bertola, l’aspirante governatore — chissà cosa interessa veramente ai piemontesi dell’Alta velocità? Come se fosse quello il problema, e non il lavoro». Attorno a lui, alle tavolate con amici, qualche parente e tanti simpatizzanti, ci sono i candidati usciti dalle selezioni online, le regionarie. Bono e Bertola li hanno radunati tutti qui, ieri sera, per presentarli al popolo Cinquestelle, ma anche alla tanto vituperata stampa. I loro volti, a parte quelli di chi non è alla prima elezione, come le consigliere comunali di Collegno, Leini e Cumiana, Sarah Disabato, Silvia Cossu e Anna Merlin, a cui va il pieno degli applausi, sono quelli di chi non si è mai affacciato sulla scena pubblica. «Vedete in giro candidati di altre forze politiche?», chiede al microfono Bertola. La platea risponde: «Nooo». «Loro litigano sui nomi, Forza Italia su Alberto Cirio, implicato nella nuova rimborsopoli; il centrosinistra su Sergio Chiamparino, sempre più una autocandidatura; noi, invece, discutiamo dei temi che interessano ai piemontesi». Bertola, 48 anni, è il primo a presentarsi. «Vi porto i saluti di Tiziana Beghin», esordisce citando l’eurodeputata che qualcuno avrebbe voluto lì al suo posto. Racconta di come tutto è iniziato, per lui, quasi per caso, dai primi meetup all’impegno nello staff di Bono e all’elezione a Palazzo Lascaris. E chiarisce che il suo sarà il primo nome della lista: «Mi sottoporrò alla prova delle preferenze, se non dovessi essere eletto». Francesca Frediani, 45 anni, la seconda in lista, anche lei consigliera uscente, militante No Tav, mette l’accento sul «bagaglio di esperienze che servirà a chi per la prima volta entrerà nel palazzo». Lo stesso copione si ripete 20 volte, 2 minuti a testa. «Mi batterò — promette Fabio Martina, 45 anni — contro gli abusi edilizi». Un po’ fuori moda, di questi tempi, per il M5S di Luigi Di Maio.

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