10 ottobre 2018 - 13:10

Paola Bragantini, ex deputata Pd, diventa tassista: «Guido bene e poi mi piace ascoltare le persone»

Non venne eletta alle Politiche: si metterà alla guida tra poche settimane

di Alessandro Chetta

Paola Bragantini Paola Bragantini
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TORINO - Niente scranno in Parlamento, si cambia vita. Paola Bragantini, ex deputata torinese del Pd, 44 anni, diventa tassista. Alle scorse Politiche non è stata eletta (per 159 voti) ed è subito scattato il piano B. Dopo aver contattato la locale cooperativa di taxi è iniziata la trafila: esame, scritto e orale, e prova su strada. Tra poche settimane i cittadini, magari anche qualche suo ex elettore, potranno trovare Bragantini alla guida di un’auto bianca.

Bragantini, allora scatta il piano B?
«B, perché? Potrebbe essere un piano A. L’ho sempre vista come una professione affascinante, anche se è un lavoro duro, ti confronti con le persone, ascolti le loro storie, spicchi di vita, è un aspetto che mi piace. E poi mi piace guidare».

Se le chiedessi, da cliente, di portarmi all’ingresso Drosso della Fiat ci sa arrivare?
«Certo, ci ho anche dato i volantini agli operai...».

Addio politica?
«Ho dato, per ora. Iniziai a far politica anche perché si stabiliva un bel contatto con la gente. Mi è sempre piaciuto questo aspetto. Però dopo un po’ di anni, entrando nelle istituzioni, la relazione inevitabilmente cambia».

Inizierà a protestare contro Uber?
«Eh...guardi, ciò che fanno i colleghi farò anch’io».

Il mondo dei tassisti guarda storicamente a destra. Farà proseliti per il centrosinistra?
«No (ride). Me l’ha chiesto più di un amico. Ma io vado a lavorare, non intendo fare opera di catechesi politica».

Lei prima del Pd era bibliotecaria.
«Sì al Castello di Rivoli, che ha una straordinaria collezione libraria sull’arte contemporanea».

La licenza taxi costa, tanto.
«Già. È un investimento importante che si fa sulla propria vita. Spesso quando si parla di taxi la politica non ha cognizione di causa, non viene approfondita seriamente la tematica di settore. Per i costi che comporta, si decide di fare questo mestiere coinvolgendo nella scelta la propria famiglia: è un progetto di vita».

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