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Scontro nel Pd a Settimo, l'assessora Piastra si dimette: si candiderà contro il sindaco Puppo

Elena Piastra e Fabrizio Puppo (da "La Nuova periferia") 
Fallita la mediazione del partito, il nodo della diatriba fra i due è la richiesta di primarie alle quali il primo cittadino è contrario: già a luglio aveva ritirato alla "rivale" la delega di vicesindaco 
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Elena Piastra si è dimessa da assessore del Comune di Settimo. L'assessora alla Cultura, a cui già a luglio il sindaco Fabrizio Puppo aveva ritirato la delega di vicesindaco, esce ora dalla giunta settimese e apre ufficialmente la campagna elettorale contro l'attuale sindaco in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera. Le dimissioni di Piastra sono state formalizzate alle 16 di oggi pomeriggio, ma la decisione era già stata comunicata ieri sera durante una riunione del direttivo del partito. 

Sembra quindi fallita la mediazione che i vertici locali del Partito democratico avevano tentato per ricomporre la frattura tra lei e il sindaco Puppo, a ferri corti da tempo dopo che, ormai sei mesi fa, Piastra aveva chiesto, assieme alla maggioranza dei componenti del circolo Pd di Settimo, la convocazione delle primarie per scegliere il prossimo candidato sindaco. Una richiesta che Puppo aveva vissuto come un affronto, visto che lui è al primo mandato e ha l'intenzione di ricandidarsi.

"Lo ammetto - dice Piastra in una nota - sarei rimasta al mio posto, a lavorare, fino all’ultimo giorno di questo mandato. Ma credo che non sia più possibile restare e ho per questo deciso di dimettermi". Piastra parla di "gesti di una politica senza qualità" di "ripicche inutili a livello politico" e definisce "punitiva" la decisione di Puppo di revocarle la delega di vicesindaco prima dell'estate. E rilancia le primarie che "non saranno una battaglia di figurine"  per verificare se Puppo "sia il miglior candidato sindaco in questo momento". 

Ora sarà la direzione regionale del Pd a decidere se ci siano le condizioni per convocare le primarie a cui Piastra ha già detto di voler correre, mentre Puppo pare non averne intenzione e potrebbe decidere di candidarsi comunque, ma a quel punto senza il simbolo del Partito democratico.