Torino

Torino, i servizi non erano quelli del depliant: la polizia municipale chiude i centri massaggi di tre sorelle

I vigili si sono infiltrati e hanno scoperto un fiorente giro di prostituzione: le tre donne sono state denunciate

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Un anno fa avevano quasi "colonizzato" la città di Torino. I centri massaggi cinesi che offrivano prestazioni molto diverse dal classico trattamento per sciogliere la schiena e il collo, erano finiti nel mirino della squadra tratta e sfruttamento della prostituzione, della polizia giudiziaria della municipale di Torino, che in 24 ore aveva chiuso circa 40 centri in tutta la città. Due giorni fa gli investigatori, coordinati dalla procura, hanno assestato un altro colpo a questo tipo di attività che fanno da paravento ad altri servizi che non sono altro che sfruttamento della prostituzione.

Questa volta la municipale ha sequestrato su ordine del gip tre centi massaggi in via Tonale, corso Vigevano e via Governolo. Gli investigatori si sono infiltrati nei centri per smascherare le attività che non venivano pubblicizzate sulla brochure al banco informazioni. Hanno guardato nelle stanze agghindate come alcove. Dietro al giro d'affari di decine di migliaia di euro dei tre centri massaggi chiusi dalla municipale c'erano tre sorelle che controllavano le ragazze con un sofisticato sistema di video-sorveglianza che vigilava su tutto quello che succedeva dentro e fuori dai centri massaggi. Alle loro dipendente avevano almeno 13 ragazze, che sono state trovate nei locali e accompagnate al comando di via Bologna per essere identificate. Sue di loro sono state denunciate perché non avevano i documenti in regola per restare sul territorio nazionale. Le tre titolari sono state denunciate per sfruttamento della prostituzione.

La squadra della polizia giudiziaria ha sequestrato registri, agende, tablet pieni dei nomi dei clienti che avevano prenotato massaggi speciali. I soldi di questi servizi extra, che si potevano pagare solo in contanti, non finivano nella cassa del centro massaggi ma nascosti negli armadi e nei cassetti delle micro-stanze usate dalle ragazze.