Quella che è si è svolta questa mattina all'alba è la terza tappa dello sgombero dell'ex Moi, ma la prima dopo l'accelerazione chiesta dal ministero dell'interno Matteo Salvini che vuole le palazzine dell'ex villaggio olimpico vuote entro il 2019 e ora commenta: "Avanti con sicurezza e legalità dopo anni di chiacchiere"
La Digos, polizia e carabinieri oggi hanno svuotato la palazzina blu. 183 persone sono state trasferite alla Protezione civile per essere smistate. Quella palazzina era uno dei punti considerati critici da chi, a partire da novembre 2017, sta lavorando per il progetto di svuotamento dolce del Moi. Lì fu aggredito Antonio Maspoli, il project manager che a fine febbraio ha annunciato di non avere intenzione di rinnovare i suoi impegni con il progetto, preferendo un altro incarico all'Ufficio Pio, sebbene stamattina fosse presente all'operazione. Una decisione maturata forse per evitare che la Compagnia di San Paolo fosse assente per la prima volta nella fase calda dello sgombero dolce: progetto da tre milioni di euro che la fondazione bancaria ha finanziato in parte e che da oltre un anno vede seduti allo stesso tavolo Comune, Compagnia di san Paolo, Diocesi, Prefettura, Ministero e Regione. Tuttavia Compagnia e Diocesi si stanno ora concentrando sulla fase successiva del piano, quella della sistemazione dei migranti negli alloggi e dell'avvio dei progetti di lavoro e formazione.
La richiesta di stringere i tempi dello svuotamento delle palazzine aveva fatto sorgere qualche dubbio sul fatto che lo "sgombero dolce" fosse un modello in grado di resistere ai cambiamenti chiesti dal Ministero che il 5 marzo ha annunciato un nuovo finanziamento per 800mila euro.
Da Palazzo civico la sindaca Chiara Appendino ha spedito un tweet: "È in corso in queste ore la liberazione della seconda palazzina del Moi di Torino. Le procedure si stanno svolgendo nella collaborazione di Autorità competenti e occupanti. Questi ultimi verranno seguiti in percorsi di inclusione. Ringrazio tutte le realtà coinvolte".
"Questa mattina era previsto lo spostamento di almeno 150 persone, quelle che si sono prenotate al progetto, ma i numeri definitivi si avranno solo in serata", ha spiegato l'assessore comunale alle politiche sociali Sonia Schellino. "La priorità adesso è avviare quei percorsi lavorativi che permettanona queste persone di raggiungere l'autonomia". E sui tempi dello sgombero della seconda palazzina rispettando le richieste di Matteo Salvini Schellino dice: "Salvini ha dato una mano ( ndr. con un contributo da 800mila euro), ha creduto nel progetto ha dimostrato di apprezzare il modello scelto da Torino".
L'assessore spiega anche come sarà organizzato il lavoro dopo l'addio al progetto di Antonio Maspoli: "Servivano più persone che si dividessero le responsabilità del progetto. Anche Maspoli non ha mai lavorato da solo ma con una squadra".
La Digos, polizia e carabinieri oggi hanno svuotato la palazzina blu. 183 persone sono state trasferite alla Protezione civile per essere smistate. Quella palazzina era uno dei punti considerati critici da chi, a partire da novembre 2017, sta lavorando per il progetto di svuotamento dolce del Moi. Lì fu aggredito Antonio Maspoli, il project manager che a fine febbraio ha annunciato di non avere intenzione di rinnovare i suoi impegni con il progetto, preferendo un altro incarico all'Ufficio Pio, sebbene stamattina fosse presente all'operazione. Una decisione maturata forse per evitare che la Compagnia di San Paolo fosse assente per la prima volta nella fase calda dello sgombero dolce: progetto da tre milioni di euro che la fondazione bancaria ha finanziato in parte e che da oltre un anno vede seduti allo stesso tavolo Comune, Compagnia di san Paolo, Diocesi, Prefettura, Ministero e Regione. Tuttavia Compagnia e Diocesi si stanno ora concentrando sulla fase successiva del piano, quella della sistemazione dei migranti negli alloggi e dell'avvio dei progetti di lavoro e formazione.
La richiesta di stringere i tempi dello svuotamento delle palazzine aveva fatto sorgere qualche dubbio sul fatto che lo "sgombero dolce" fosse un modello in grado di resistere ai cambiamenti chiesti dal Ministero che il 5 marzo ha annunciato un nuovo finanziamento per 800mila euro.
Sgombero dolce ex Moi, Schellino: "Ora la priorità è dare lavoro a queste persone. Salvini ci sostiene"
Da Palazzo civico la sindaca Chiara Appendino ha spedito un tweet: "È in corso in queste ore la liberazione della seconda palazzina del Moi di Torino. Le procedure si stanno svolgendo nella collaborazione di Autorità competenti e occupanti. Questi ultimi verranno seguiti in percorsi di inclusione. Ringrazio tutte le realtà coinvolte".
"Questa mattina era previsto lo spostamento di almeno 150 persone, quelle che si sono prenotate al progetto, ma i numeri definitivi si avranno solo in serata", ha spiegato l'assessore comunale alle politiche sociali Sonia Schellino. "La priorità adesso è avviare quei percorsi lavorativi che permettanona queste persone di raggiungere l'autonomia". E sui tempi dello sgombero della seconda palazzina rispettando le richieste di Matteo Salvini Schellino dice: "Salvini ha dato una mano ( ndr. con un contributo da 800mila euro), ha creduto nel progetto ha dimostrato di apprezzare il modello scelto da Torino".
L'assessore spiega anche come sarà organizzato il lavoro dopo l'addio al progetto di Antonio Maspoli: "Servivano più persone che si dividessero le responsabilità del progetto. Anche Maspoli non ha mai lavorato da solo ma con una squadra".